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venerdì 29 maggio 2015

Being One: come essere un ottimo gioco flash


Come è capitato talvolta per gli Indie Rpg Games, anche tra i giochi flash ve ne possono essere alcuni che, tra le miriadi che escono, si distinguono per qualche particolare. Il fatto che il gioco singolo diventi poi una serie significa che ha incontrato il favore dei fans: di li' gli sviluppatori decidono per la continuazione. Si può stare in questi casi abbastanza certi che non si perde il proprio tempo. 

E' il caso di Being One, piccola perla di serie sviluppata dalla Psionic Games - che abbiamo già visto in altre occasioni sfornare dei giochi più che convincenti - e giunta al suo quinto capitolo, senza peraltro essere ancora conclusa.Tutti i capitoli sono giocabili presso il sito dello sviluppatore.


La trama è sicuramente la prima cosa a colpire l'attenzione - con la stessa efficacia con cui un martello colpisce un chiodo -; la parte più interessante è sicuramente la sceneggiatura. Si parte liberandosi da una sorta di capsula di contenimento e senza sapere assolutamente nulla: non sai chi sei, dove sei, perchè sei in questo strano laboratorio, ad opera di chi. Tutti dettagli che scoprirai pian piano. Già dal secondo capitolo avrai qualche idea - ancora abbastanza vaga - del dove e del perchè. 

Il tutto verrà connesso alla componente RPG del gioco che rappresenta uno dei punti di forza. Potrai trovare informazioni nelle più disparate maniere: fogli di carta scritti a mano, PAD contenenti gli appunti di coloro che lavoravano nel laboratorio, computer di cui bisognerà recuperare la password al fine di accedere ai file in essi contenuti. Un cellulare squillerà talvolta per darti indicazioni su cosa fare e altre utili informazioni su ciò che ti circonda. Il capitolo 5, in particolare, porta un deciso rinnovo della grafica - e ci tornerai - che influisce anche sulla documentazione disponibile e sull'organizzazione dell'inventario, introducendo come ulteriore forma di informazione le "Evidence" ovvero i fatti evidenti che potranno essere consultati accedendo alla apposita sezione dopo aver compiuto una certa azione. 


Continuando con la componente Rpg, il gioco è un punta e clicca che rientra comodamente nella definizione dei giochi "Fuga da una stanza", giacchè l'obiettivo finale di ogni episodio sarà proprio quello di trovare una via di fuga dal ristretto numero di stanze in cui si è confinati. Il menù - più corretto chiamarlo "inventario" fino al capitolo 4 - è costituito da una barra che si trova nella parte superiore dello schermo: son compresi tutti gli oggetti recuperati che possono essere selezionati tramite tasto sinistro del mouse a poi utilizzati per interagire con gli oggetti della schermata di gioco. Il cap. 5 porta però una sostanziale e corposa innovazione: nella schermata principale sarà riportato un solo pulsante la pressione del quale porterà ad accedere ad un vero è proprio menù strutturato: le varie voci sono accessibili e portano ulteriore arricchimento ad un gioco già di per sè molto ben fatto. 



Ulteriore impreziosimento è dato dalla presenza in almeno due capitoli di mappe, non facilmente reperibili; si parte da quella del piano dove devi scappare e, nell' episodio 3, si ottiene quella della totalità del luogo - spoiler: è un asteroide - con i vari piani. In realtà non saranno particolarmente d'aiuto giacchè per ogni capitolo sono relativamente pochi gli ambienti esplorabili: tuttavia costituiscono un ulteriore prova della cura riposta dagli sviluppatori nella realizzazione della loro creatura. 


Passando agli enigmi, son decisamente agevoli ma davvero molto ben pensati: potrai trovarti a dover trovare la password per accedere ad un terminale, a cercare un certo numero di oggetti dello stesso tipo nei vari ambienti, a dover hackerare un sistema tramite uno specifico dispositivo di cui sarai dotato a partire dal capitolo 3, a dover combattere - si, perchè ci sono pure i combattimenti in tempo reale solitamente come sorta di boss di fine livello ma non solo - colpendo non tanto l'avversario quanto alcuni particolari dell'ambiente intorno che permettano di aver ragione dell'opponente. Sarà molto utile prestare attenzione alle informazioni raccolte per capire talvolta come procedere. 



Non ti devi poi dimenticare della componente horror, giacchè questo è un gioco horror: le atmosfere, i suoni - repentini rumori sinistri - e qualche screamer - specialmente negli ultimi episodi - fanno sicuramente un comparto horror molto ben fatto, sia pur si tratti primariamente di una avventura. Il disegno l'hai in particolare trovato molto accattivante e le scelte cromatiche assolutamente ottime, specialmente nel capitolo 5 in cui i colori appaiono si' molto più vivaci ma decisamente più inquietanti allo stesso tempo. 

Fa molto dunque la grafica in questo senso: grafica che è fatta con i fiocchi, lasci qualche immagine e allo spettatore il compito di giudicare



aggiungendo però che, partire dal capitolo 4, vengono pure introdotti filmati - non semplici immagini statiche - introduttivi e finali di realizzazione come al solito - per quello che puoi vedere, mica sei un grafico tu -eccellente. 

Ogni capitolo dura tra i 20 e i 30 minuti; tuttavia, qualora si decida di fare un long play e di leggere tutte le informazioni disponibili al fine di comprendere al massimo livello possibile la storia - cosa che raccomandi - , si potrebbe arrivare ai 40 - 50 minuti. Tu hai scelto questa seconda via e non te ne sei certo pentito, anzi. 


In conclusione una godibile avventura horror nello spazio che farà la felicità degli amanti del genere. Lasciamo pure li' Alien chè non è questo il termine di paragone; ma vale decisamente la pena di provarla e farsi immergere nelle atmosfere di questo centro ricerche misterioso ed intrigante. Oppure di costruirne uno se avete le risorse giuste.


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