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lunedì 7 dicembre 2015

Indie Rpg 23: quando la fuga è la miglior difesa



Per questa edizione della rubrica vai ad esaminare brevemente - chè oh, qui è tutto gratuito, mica possiamo farci dei testi enciclopedici - due giochi molto diversi tra loro per quasi tutto ma con un denominatore comune: fuggire è meglio - o è necessario - che combattere.

Senza ulteriori intoppi - che devi essere pure veloce nella fuga - ecco a voi : Tenebra Mentis e Vorlorn


Tenebra Mentis è prima di tutto un RPG vecchio stampo: creato nel lontano 2004 da parte di Mandible, presenta la notevole qualità di essere totalmente in italiano. 

Vale la pena di introdurre molto brevemente la trama. Il protagonista è un medico che per qualche ragione si risveglia all'interno di una cava senza ricordare praticamente nulla della sua vita precedente. Si reca nel vicino villaggio dove tutti apparentemente lo conoscono; viene a parte di uno strano rituale che coinvolge sua moglie e decide di andare fino in fondo alla storia. Non dici di più: inviti davvero alla prova.

Piace la grafica che consiste di poche ma buone idee. Se quella in gioco è la classica deformed da RPG Maker - in particolare molto, a livello di animazioni, in questo caso ti ha ricordato Alundra - l'impreziosimento è dato dalla presenza di alcune schermate che vanno a essere sfondo dell'inizio dei vari capitoli; accanto a questo piacciono davvero molto sia il menù, sia gli sfondi - che cambieranno a seconda dei luoghi e dei personaggi - utilizzati per l'inventario. Anche i fine mappa con disegni a rappresentare i panorami - ad esempio in cima alla collina - sono molto interessanti sia pur frutto di una soluzione tecnica comunissima. 


La giocabilità è decisamente molto buona: movimenti con le frecce direzionali, classico tasto azione Z e richiamo del menù con tasto X. Non c'è possibilità di correre ma del resto non sembra nemmeno essere necessario dato che i nemici saranno sempre più lenti di noi. 

La componente RPG sta innanzitutto nella presenza di una barra superiore - richiamabile con X - che comparirà offrendo la possibilità di scegliere tra l'Inventario - che sarà niente più che una schermata con le varie icone degli oggetti - , salvataggio - possibile praticamente in qualsiasi momento del gioco, salvo rare eccezioni - e uscita. Molto interessante appare pure la barra che si apre quando si interagisca con oggetto notevole nella schermata: alcune icone individueranno le azioni compibili, di norma analizzare - che molto spesso dovrà essere la prima azione compiuta al fine di poter poi prendere degli oggetti - prendere e operare. Può capitare - nei dialoghi - che la stessa barra dia invece come opzione quella di ascoltare, parlare oppure origliare - che ci consentirà comunque piuttosto raramente di recuperare informazioni decisive. Gli enigmi rappresentano la parte forte del gioco: bisognerà si' trovare degli oggetti ma poi saperli anche combinare e sapere in quali punti utilizzarli; cosa che sembrerebbe essere assolutamente ordinaria ma che in realtà potrà portare a rimanere bloccati anche abbastanza a lungo: il consiglio è quello di osservare bene tutti i luoghi in quanto non di rado accadrà che un oggetto che prima non era rilevante lo diventi in seguito. Poche le scene di combattimento e nemmeno troppo complicate; in linea generale il proprio personaggio sarà molto più veloce dei nemici - e la fuga rappresenterà, salvo rari casi, la soluzione migliore e meno dispendiosa in termini di tempo - anche se quest'ultimi a loro volta risulteranno più rapidi nel lanciare l'attacco nel corpo a corpo. Una volta imparati i patterns, però, diviene tutto davvero molto veloce; l'eventuale morte priva di salvataggio, porta a dover ricominciare da inizio dell'atto o capitolo che si dir si voglia. 

Non molta parte ha la componente horror lasciata a qualche scena pixellosa e a qualche suono sinistro come degli ululati: poco per impaurire davvero. 

Un gioco in cui la trama la fa da protagonista e che piacerà agli amanti dei classici RPG degli anni '90-inizi 2000: due- tre ore davvero ben spese. 



Diverso ma collegato appare Vorlorn, RPG indie più recente - 2010. Sviluppato da Luke Moss e gratuitamente scaricabile qui , il gioco ti fa impersonare un avventuriero alla ricerca ancora una volta della propria moglie: troverai decisamente molto più di quello che cerchi. 

Quello che colpisce del gioco è innanzitutto la bellissima grafica RPG. Contorni molto nitidi, niente pixellosità, giochi di luci ed ombre - tante, tante davvero - molto ben impostati, textures sempre azzeccate e ambienti magari un po' ripetitivi ma adorni il giusto di particolari, caratteri utilizzati per le scritte molto ben curati. 

Dal punto di vista sonoro piacevole davvero la colonna sonora che ti accompagna per buona parte del gioco e che sarà rimpiazzata da una musica frenetica ed inquietante nel momento degli inseguimenti. 



La componente RPG è scarna ma al contempo efficace. Niente inventario o menù: la pressione del testo X richiamerà solo una scelta tra il continuare e l'abbandonare la propria avventura. Che consisterà essenzialmente nel ritrovare alcuni oggetti - principalmente chiavi - al fine di poter arrivare ai livelli successivi, passando attraverso una serie di stanze ciascuna delle quali presenta un piccolo indovinello logico, non complicato ma comunque stimolante; in più nell'evitare - almeno fino a che non si verrà in possesso dell'unica arma del gioco, una spada di luce - i nemici rappresentati da oscure presenze che soffrono la luce. Il gioco consiglia due possibilità in proposito: la maniera stealth - con pressione continua del tasto Alt il personaggio rallenterà e farà meno rumore - oppure quella iperveloce - il personaggio già di suo si muove abbastanza alacremente e innesterà davvero una specie di turbo con la pressione del tasto SHIFT. In realtà, dopo recuperata la spada, ve n'è una terza: uccidere i nemici. Tuttavia questa richiederà tempo - e farà incocciare pure nel GAME OVER, giacchè il raggio di azione della spada è molto limitato e i nemici dimostrano una intelligenza non da ridere, tendendo ad attaccare in gruppo e a convogliarti in angoli senza fuga - quindi, a meno che non sia l'unica percorribile - e capiterà soltanto un paio di volte - non è consigliata. 

Poco altro da dire per un gioco il cui principale aggettivo è "ben fatto". La durata è sufficiente - siamo sulle due ore per un primo run; basta forse una mezza ora per il secondo - e l'esperienza è senz'altro raccomandata. 


Bene, abbiamo salvato le nostre mogli, ora possiamo riposare.

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