Vecchi post da questo blog


venerdì 10 aprile 2015

Il filmone: Juan of the Dead, zombi socialisti



Cuba, qualche tempo tra gli anni 90 e il nostro attuale secolo. All'interno di una società socialista e nell'atmosfera decadente di l'Avana, vivono due perditempo di dimensioni pari a quelle di Betelgeuse quando diventerà una supernova: Juan e Lazaro. Pescatori di professione, fancazzisti come stile di vita, la loro esistenza è devota a trovare sempre una maniera per sbarcare il lunario. 

E può persino accadere che una infezione che trasforma la gente in Zombie diventi fonte di un'attività lucrativa. La trama del film è tutta qui. Più o meno. E allora perchè ne parli? Perchè è una delle trashate più divertenti che hai mai visto. Vi chiederete come ne se venuto a conoscenza: meglio non saperlo, nelle società comuniste i segreti non mantenuti si pagano amaramente. 

Al di là di questo, ti sei pure informato: che ci si creda o meno questa autentica perla ispano-cubana sconosciuta ai più e sicuramente ai pro - che non vuol dire niente ma la frase suonava bene - ha persino beccato il Goya Award come miglior film straniero di lingua spagnola. Cosa sia questo premio non lo sai e nemmeno ti premuri di saperlo; vi basti sapere che è un film decorato. 

E allora come di consueto: 5 punti 5 che ti sono piaciuti - o non piaciuti - di "Juan of The Dead". 



1- La Trama

Che non c'è. E se anche ci fosse sarebbe talmente inesistente da non esserci. In aggiunta a quanto hai già detto, i due protagonisti hanno ciascuno una famiglia per lo più andata a rotoli: Juan ha moglie e figlia - Camilla, la quale vuole trasferirsi a Miami - e Lazaro ha un figlio - da chi l'abbia avuto non viene mai nominato - denominato "California". Va da sè che i due ragazzi qualcosa insieme combineranno,perchè in una film trash qualche sprazzo di romanticismo ci deve pur stare anche a costo di sfociare nell'autoerotismo di Lazaro in preda a una piccola malattia denominata Erpes. Ma stai divagando, chè la bellezza del film sta tutta nella invasione di Zombie che trasforma Cuba in "The Walking Dead" e nella stupenda trovata dei protagonisti che, lungi dal preoccuparsene, trovano pure la maniera di farci soldi almeno per un po' . Non dici oltre, il film va guardato. 


2- Gli attori

Oh, trattandosi di produzione che i film di Serie B Americana si mettono tranquillamente sotto le scarpe, questi tizi sono pure parecchio bravi, eh. Impossibile non ridere in particolare alle massime filosofiche del figlio di Lazzaro o alle battute assurde di Cina, omosessuale del gruppo e novello Davide che ammazza gli zombi con colpi di fionda precisi.

Ti sei anche un po' informato perchè sei curioso. Il protagonista è Alexis Díaz de Villegas, poche apparizioni nei grossi film - forse nessuna - ma mica batteria: pluridecorato vincitore del premio cubano come miglior attore di teatro nazionale - non chiedetemi cosa mettano in scena nei teatri di Cuba - e docente di teatro all'Università dell'Avana. Insomma, mica l'ultimo arrivato, almeno a Cuba. Oltre che incrocio tra Bob Dylan e Battiato. Giudicate un po' voi



Sconosciuto il prode Lazaro al secolo Jorge Molina - no, non il calciatore - e pure la telenovellante spagnolita Andrea Duro - Camilla - a parte una notevole bellezza lascia gran poco di sè nel mondo dello spettacolo. Qualche filmino l'ha invece fatto il cubano Vlad California a.k.a. Andros Perugorría, tutti comunque con ambientazione cubana. Poche pure le informazioni in rete su Jazz Vila, che interpreta questo personaggino qui 


di assoluto spessore e cui sono riservate alcune delle battute - ovviamente a sfondo sessuale - migliori dell'intero film. 

Ma il n. 1 è qualcun'altro e lo vedremo tra non molto. 


3 - Father Jones

Un sunto della figaggine più estrema di quello che un uomo può essere durante una invasione di zombie in un isola e per di più socialista. Dura 10 minuti in scena ma sembrano almeno 10...minuti. Apparentemente un americano mandato per salvare i superstiti dalla malattia zombificatrice, entra in scena con un pick up da far invidia al furgone dell'A-Team, spazzola gli zombie che stavano per circondare i nostri eroi e li porta al sicuro in un parcheggio sotterraneo. Epico. E questo è ancora nulla. Parte poi la scena del discorso con i nostri protagonisti e ti sfoggia un inglese dall'accento Nebraskese di assoluto rilievo; enfatizza qualunque cosa dica - incluso Hello - e finisce arpionato da Lazzaro. 10 minuti che valgono un film intero,nemmeno il problem solver di Pulp Fiction è comparabile quanto ad epicità. 



4- Le armi

Perchè si, se già erano a di poco esilaranti in "Lincoln Vs. Zombies", qui siamo su livelli decisamente di bomba a neutroni in una scala da 220 V a arco fotovoltaico. Juan usa un remo, Lazaro un arpione, Camilla una sorta di shuriken, California una mazza baseball, China una fionda. Ma vince lui la cui arma sono tecniche che farebbero impallidire la Sacra Scuola di Hokuto. No davvero, vedere sotto. E lo fa pure bendato perchè tende a svenire se vede il sangue. Da Oscar. Cubano ovviamente. 



5- Il finale

No, tranquilli non lo spoilero. Quello che ti piace è proprio come viene realizzato tecnicamente, passando ad animazione da cartone animato. 




Per concludere la catchphrase: "Tutto quello che serve è un'occasione". Beh, speriamo non accada davvero a Cuba quanto questo film descrive, meglio cocktail in spiaggia. 


Post correlati
Lincoln Vs. Zombies Il filmone: Nightwings, The Series Il filmone: Jersey Boys

Nessun commento:

Posta un commento