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lunedì 15 giugno 2015

I fumetti di Silent Hill: Past Life



All'interno dello smisurato franchising che la saga di Silent Hill ha da offrire sono presenti anche dei fumetti. Appena l'hai scoperto sei andato a cercarli e hai voluto darci un'occhiata, incuriosito dal voler capire se si riallaccino in qualche misura con la serie, definiamola cosi', canonica ovvero quella data dai videogiochi. Fortuna vuole che tu li abbia trovati praticamente quasi tutti. Per una lista, consigli di andare qui

Hai deciso cosi' di trattarli uno ad uno. almeno quelli che sei riuscito a trovare sena utilizzare un ordine particolare, cronologico a altro. 

Pronti ad entrare nell'incubo? Vai. 


Il primo fumetto di cui tratti è Silent Hill: Past Life, scritto da Tom Waltz, pubblicato nel 2011 e composto di 4 episodi abbastanza brevi -ciascuno di circa 24-25 pagine. 

Molti motivi per apprezzare questa opera. 

Il primo mistero è un po' il titolo che non verrà spiegato compiutamente: Past Life suona in Italico come "La scorsa vita" ma potrebbe anche significare "Oltre la Vita". Davvero non sai se si tratti della precedenza vita di uno dei personaggi della saga videoludica. 

La trama non è in realtà particolarmente complessa ma lascia aperte miriadi di questioni. Zebediah Foster si sta trasferendo presso Silent Hill assieme alla moglie - vedova di guerra - Esther la quale attende il loro primo figlio ed ha ereditato da un proprio zio una tenuta. Già prima del loro arrivo incontreranno Howard Blackwood, il postino di colore della città; ne nascerà un dialogo sul fatto che la gente di colore possa ora avere simili lavori grazie alle riforme volute dal presidente Lincoln. Appena giunti nella magione si rendono subito conto che questa necessità di una solida manutenzione e vengono accolti - si fa per dire - da una sinistra figura che altri non è che una appartenente ad una tribù indiana dal nome Inola la quale dice di voler riconsegnare a Zebediah il suo coltello insanguinato. Zeb nega e deciderà di recarsi il giorno successivo a denunciare il fatto allo sceriffo locale, tal Seth Crevinston. Nel frattempo però la donna si reca in casa sua di nuovo e si dimostra particolarmente gentile e premurosa verso la moglie mettendola però in guardia sul passato del nuovo marito. Egli era in sostanza un fuorilegge che ha perpetrato varie uccisioni, tra cui lo sterminio di molti membri della tribù di Inola a quanto sembra perchè impostogli dal governo degli Stati Uniti che voleva liberare l'area. Nel corso del suo recarsi dallo sceriffo Zebediah incontra nuovamente Howard e gli chiede dove possa rifocillarsi mentre attende il tutore della legge e il postino gli indica la Leeks Tavern. I due proprietari sono Jonas Leek e la moglie Helene che a quanto pare ha avuto dei trascorsi sessuali con lo stesso Zebediah che chiama Hellrider con il quale vorrebbe intrallazzare ancora. Sembra che tra i due effettivamente accada qualcosa di nuovo il che condurrà al tentativo di vendetta di Jonas - che sarà ucciso dallo stesso Zeb - e all'uccisione della stessa Helene sempre ad opera del protagonista. Questo in quanto Esther stava per partorire e i due costituivano un ostacolo per lui nel raggiungerla. Ci si mette di mezzo pure lo sceriffo anche se non si capisce bene per quale motivo e la soluzione è sempre la stessa. Intanto Esther viene accudita da Inola che la sprona ad avere il bambino di cui vuole appropriarsi - quasi si trattasse della rinascita di qualche divinità indiana -; alla fine Zebediah deciderà di lasciarlo all'indiana e di cercare di portare via la moglie. Salvo che il fuoco sarà appiccato nella magione e i due protagonisti sembrerebbero rimetterci la vita. Arriva poi il postino che chiede ad Inola cosa stessa accadendo ma la stessa dice che non si tratta di nulla di eccezionale. Si desume che l'ìndiana abbia cosi' ottenuto la sua vendetta contro chi ha massacrato la sua gente. 


Al di là della trama incuriosiscono decisamente i riferimenti a luoghi altrimenti citati durante la saga videoludica e le informazioni che vengono aggiunte. Si scopre cosi' che Silent Hill era stata originariamente pensata come una colonia penale da cui l'esistenza della prigione di Toluca che dovrebbe trovarsi vicino al lago omonimo. Interessante che lo stesso Howard - la cui posizione rimane quanto mai incerta - dica al protagonista che il posto "fa ricordare il proprio passato" come sembra testimoniato dagli incubi che attanagliano Zebediah e moglie. Vi è pure una celebrazione in una chiesa cristiana che rappresenta tuttavia il momento il cui lo stesso protagonista prende la decisione di voler lasciare la città. Misteriosa rimane la figura di Awinita - una sorta di mostro che accompagna Inola - definità dall'indiana come la sua piccola e in qualche maniera considerata come parte del nascituro. 

Piacciono ovviamente i disegni, volutamente poco definiti e con colori quasi stile acquarello a cercare di dare l'impressione di una realtà confusa e poco intelligibile; piacciono i colori che vivono del contrasto tra sfondi molto forti e tinte più tenui in primo piano; piace pure la rappresentazione dei personaggi in grado davvero di impaurire a tratti. 

E' tutto per il momento; la prossima volta ci avvineremo al tempo odierno. 

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