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lunedì 20 luglio 2015

Il Filmone: Debiruman


Chi non è particolarmente avvezzo di Japponologia probabilmente non riconoscerà subito il filmone che proponi: il titolo sembra essere qualcosa di sconosciuto. Non mantieni la suspance e lo dici subito: si tratta del film di Devilman, opera del 1972 di tal Go Nagai - davvero: se non conoscete questo nome vi manca un pezzo fondamentale della storia dei manga e anime giapponesi - che ha avuto un carattere talmente rivoluzionario da continuare ad essere ristampata fino ad oggi e da piacere anche ai lettori che ancora non erano nati quando fu pubblicata. 

Per la prima volta i temi trattati erano particolarmente spinosi: la lotta di Satana - si, quello della tradizione cristiana - per far prevalere una razza superiore a quella degli umani, cioè i demoni. Contro i suoi piani si erge, come paladino dell'umanità in pericolo, un umano che è riuscito ad acquisire i poteri di un demone - Devilman, per l'appunto - ma...non vuoi aggiungere proprio altro chè se non si è letto il manga o visto l'anime - che sono molto diversi tra loro peraltro - vanno assolutamente recuperati perchè - e lo ripeti - è un pezzo fondamentale della storia dei manga japponici. Davvero, non scherzi. 

Ok, tanto detto, ecco i 5 punti 5 per cui vale - o non vale - la pena di guardare "Debiruman", trasposizione di Devilman, prodotta allegramente dalla TOEI nel 2004. 


1 - La Trama

Che dovrebbe essere ovviamente letta nel manga o vista nell'anime, con l'indicazione che le due opere però differiscono per alcuni particolari. O che può - sebbene con notevoli mancanze - essere comunque compresa in questo film che sembra senz'altro seguire il manga. 

In breve: gli esseri umani sono i padroni della Terra e stanno cercando una nuova fonte di energia che permetta loro di sostituire in maniera più efficiente il petrolio. In Antartide sembrano averla trovata, tuttavia scoprono che si tratta di una cosa senziente con coscienza. Il capo delle ricerche è il padre di Ryo, studente giapponese molto amico di Akira, altro studente i cui genitori sono morti e che da allora vive presso la famiglia della bella Miki. A seguito dell'esperimento i demoni cominciano a prendere possesso degli umani - sono forme di vita deboli dirà Ryo; hanno poteri enormi ma non possono esistere senza un'altra forma di vita - e scatenano il panico in praticamente tutta la Terra. Akira, spinto da Ryo, si fonde con Amon, uno dei demoni più forti e riesce a dominarne la volontà decidendo - per il disappunto di Ryo - di difendere gli umani dai demoni. Incontrerà cosi' Silen, Ginman e altri demoni di alto rango che sconfiggerà - talvolta aiutato da Ryo -; tuttavia il panico si diffonde e gli esseri umani cominciano ad accusarsi l'un altro di essere dei demoni e ad autodistruggersi. Questo porterà lo stesso Akira a perdere le persone a lui care che voleva proteggere - la famiglia di Miki e Miki stessa che amava - mentre scoprirà che Ryo altri non è che Satana, il primo dei demoni che vuole creare un nuovo mondo privo degli uomini. Si avrà uno scontro finale tra Ryo e Akira in cui apparentemente vincerà Ryo; sullo sfondo il mondo ormai totalmente distrutto e l'umanità ormai estinta. Con l'eccezione di Miko - aiutata più volte dalla famiglia di Miki quando le davano la caccia - un'umana che si è fusa con un demone e che, apparentemente, è riuscita pur lei a conservare la sua natura umana e Susumo, un bambino umano da lei protetto. La conclusione apocalittica vede proprio costoro immersi da un mondo ormai in macerie, promettersi che, anche se sono gli ultimi due umani, dovranno sopravvivere. 

Raccontata cosi' ovviamente non sembra nulla di nuovo o particolare. Ma ricordi ai distratti che l'opera è del 1972 - prima avevavmo soltanto qualche Majocco, qualche robottone e qualche spokon - e la profondità dei temi che vengono affrontati non solo non ha precedenti ma addirittura faticherà a trovare eguali fino ad oggi. C'è tutto: amore, amicizia, incomprensione, soprannaturale, misticismo, odio, violenza. E soprattutto c'è un invito alla riflessione sull'operato umano. Gli umani dovrebbero essere i buoni e i demoni i malvagi: nel corso della storia questa linea si assottiglia fino a sparire completamente e la distinzione perde totalmente di significato. Questo nessuno l'aveva mai fatto prima: chapeau Go Nagai. 

Dovresti scrivere per ore ma il tema qui è il film: allora dici semplicemente che eredità tutto questo e inviti calorosamente a recuperare le opere da cui è tratto. 


2- I combattimenti

Massiccio uso della computer grafica e poche scene con gli attori in carne ed ossa che mostrano evoluzioni notevoli. Il risultato è godibilissimo, sia quando sono semplici umani a darsele, sia quando invece sono i demoni disegnati a computer. 


3- I demoni

Anche qui computer grafica che regna sovrana ma devi dire che fai davvero fatica a realizzare come il film in questione abbia addirittura vinto il titolo come peggior film giapponese del 2004 ma vinto quello come migliori effetti speciali sempre nello stesso anno. A te i demoni appaiono ben fatti, certo a livello di caratterizzazione, visto il poco spazio a disposizione, Silen e Jinman fanno poco più che da comparse. 



4- Splatter? 

No, non lo è. Ma siccome i demoni si divertono a massacrare tutto quello che passa loro a tiro, è chiaro che qualche bella scena con tanto sangue e interiora c'è pure. Ma attenzione: la scena peggiore è quella della povera Miki la cui testa è impalata e gli autori di simile atrocità non sono certo i demoni. Di nuovo chapeau Sensei Nagai. 




5- Il finale

Ancora una volta meriti dovuti alla trama - e quindi all'autore originale, non al produttore del film -grazie al finale. Non ricordi sinceramente - che è passato un po' di tempo da quando hai letto il fumetto - della presenza di Miko e Susumo e del loro impegno a sopravvivere anche se sono gli ultimi due umani rimasti. Il che sembra essere una sorta di voler dare una speranza ad un film che altrimenti non sarebbe nemmeno tragico ma disperato. Il che però un po' devia dallo spirito dell'opera originale: apocalissi demoniaca, addio esseri umani - solo in parte a causa dei demoni, di più per la loro stupidità - e finisce tutto con il nuovo mondo voluto da Ryo che però rimane senza Akira - di cui, udite udite, e poi ditemi che quest'opera non era avanti per i suoi tempi, era innamorato. Insomma nell'originale non c'era speranza per nessuno, nè vittoria per alcuno. 


Prima che il mondo finisca ti ritiri.

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