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mercoledì 22 luglio 2015

Flash Games episodio 12: una rosa nera nel purgatorio



Siamo ormai giunti all'edizione n. 11 della rubrica ed è probabile che la stessa si fermi un po' chè di giochi che ti piace provare e recensire non ne escono continuamente. In linea generale infatti preferisci decisamente quei giochi horror dove il tutto viene comandato dal mouse e che uniscano una componente RPG almeno accennata: esplorare, trovare oggetti, combinarli e procedere nel gameplay. 

In questo caso usciamo invece un po' da binari: il secondo gioco in particolare è un gioco in prima persona dove il tuo personaggio lo comandi con le frecce direzionali e il mouse lo usi solo per il cambio di inquadratura. E' realizzato in Unity - motore molto usato per i giochi di questo tipo, basti citare il buon Slenderman - e a te non piace particolarmente combinare mouse e tastiera. 

Ad ogni modo, Signori e Signore a voi: Purgatorium e Black Rose


Purgatorium è un gioco sviluppato da Ben Leffler - autore della saga di Ex Mortis di cui ha già parlato qui - e davvero rispetta la definizione: è un gioco flash non solo per la realizzazione ma soprattutto per la durata che non può davvero essere superiore a 5 minuti andando piano quanto una lumaca con l'ernia. 

Difficile parlare di grafica in quanto il gioco consiste in uno scorcio di stanza che cambierà soltanto per assumere talvolta delle tinte un po' più macabre. I suoni sono comunque davvero spaventosi sin dall'introduzione. La giocabilità è fuori discussione: tutto si svolge col mouse e, per proseguire, il massimo che si può fare è cliccare dovunque. Non esiste componente RPG: qualcosa verrà recuperato - una specie di spillo - ma non sarà stivato in un inventario che non c'è. L'atmosfera horror è però ben presente sia grazie al comparto sonoro, sia grazie allo screamer finale. 

Null'altro da dire per quello che sembra più essere una sorta di trailer di un gioco da sviluppare in futuro. Il plot - appena accennato grazie ai messaggi che appaiono qualora il mouse venga portato su determinati elementi - sembra parlare di un padre che, pure credendo di non essere riuscito a salvare la famiglia, ne è in realtà l'assassino. Per coloro che vogliono sperimentare 5 minuti di brivido, ecco il link


Di tenore diverso, appare invece Black Rose. Hai già spiegato che tipo di gioco sia e a tuo parere - utilizzo combinato di mouse e tastiera a parte che non gradisci ma è solo la tua opinione - merita di essere giocato. Non sei riuscito a trovare il nome dello sviluppatore; il gioco è giocabile qui.

La cura nel gioco si vede già dall'inizio dove uno scarno menù consente comunque di settare la sensibilità del mouse oltre a permettere di vedere i crediti per tutte i suoni del gioco. 

Suoni che costituiscono decisamente un punto forte del gioco; il silenzio viene infatti interrotto da una tonalità veramente molto disturbante che viene poi acuita dall'effetto grafico di destabilizzazione nel momento in cui si è in prossimità di Rose. 

Il comparto grafico è ben fatto pur non eccellendo; piacciono in particolare le atmosfere cupe - il personaggio procede infatti con una torcia - e la cura messa nelle texture dei vari particolari - soprattutto gli arredamenti e le mura. Rose sembra disegnata in maniera stilizzata ma risulta comunque alquanto inquietante. 

La giocabilità è buona - pur se non gradisci la tipologia -: con le frecce direzionali ci si muove, con il tasto shift si può correre, con il mouse si ruota la visuale. 

Non è presente in realtà una forte componente RPG, limitata soltanto a poca documentazione - alcune note sparse che danno dei consigli - e a pochi oggetti - chiavi - da raccogliere in sequenza fino a poter trovare quella che consente l'uscita dalla casa. 

La durata del gioco è intorno ai 15 minuti. 


Nel complesso due esperienze brevi, decisamente buone per una pausa pranzo spaventosa. 

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