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venerdì 24 luglio 2015

Yoru No Yatterman: un piccola gemma nella stagione invernale degli anime


Tra gli anime di cui avevi recensito il primo episodio ma che poi non avevi completato c'è Yoru No Yatterman, ideale continuazione di una serie che spopolò negli anni '80 e che in Italia prese il nome di "Yattaman". Ideato dalla Tatsunoko, seconda parte di un trittico denominato Time Bokkan - che consta di ben 10 incarnazioni solo 4 delle quali giunte in Italia coi nomi di "Macchina del Tempo", "I predatori del Tempo" e "Calendar Man" - narra delle battaglie spiritose tra due ragazzi tredicenni - Yatta 1 e Yatta 2 - con un trio di ladri - Il trio Drombo - scapestrati e divertenti. Nel 2008 viene fatto un remake e nel 2009 si arriva anche al film. 

"Yatterman Night" ne rappresenta la continuazione e devi dire che lo fa alla grande, riuscendo perfettamente a centrare quello spirito umoristico che era caratteristica della serie originale aggiungendoci grafica e animazioni davvero notevoli. 

Sono davvero molti i motivi per amare questa piccola perla di sole 12 puntate.


La trama è in realtà molto semplice: i discendenti del trio Dorombo vivono esiliati dalla città degli Yatter a causa delle loro malefatte. La piccola Leopard, di fronte alla malattia della madre Dorothy, cerca di raggiungere tale città per poter ottenere le medicine necessarie ma l'ingresso viene a lei e ai fidi Boiaky e Tomsula impedito dagli Yatta - in realtà si scoprirà poi che si tratta di robot. La madre purtroppo muore e la piccola assume il nome di Dorombo e decide di voler dare una "schicchera" agli Yatter, da tutti ritenuti degli eroi ma in realtà dei cattivi. Partono cosi le varie avventure fino alla conclusione e alla nascita di due nuovi Yatter. 

Tutti gli episodi hanno delle costanti che si ripetono: il trio viene sconfitto dagli Yatter e scappa in aliante o con il tandem classico della serie originale; vi è il combattimento tra robot e una battuta spiritosa prima dell'inizio dello stesso; alla fine vi è sempre l'esplosione del robot dei Dorombo; vi è pure la classica fastidiosa risata di Miss Dronio riproposta dalla piccola Leopard; ogni episodio, infine, contiene dei ricordi della madre o delle puntate precedenti. 

Non si possono davvero non amare poi i personaggi: dalla piccola Leopard - bambina di 9 anni con un cuore d'oro e una risolutezza davvero encomiabile - a Boyaki - che con un cacciavite donatole da Dorothy riesce a costruire praticamente qualsiasi cosa, compresi dei robot da alcune lamiere e qualche bullone - a Tomsora - dotato della classica forza di famiglia. Come non voler bene anche ai co-protagonisti: Galina - che imparerà da Boyaki e Tomsora sia la meccanica sia il combattimento - ; Alouette - ovvero allodola; una ragazza simpatica che la protagonista vede un po' come la propria madre nonostante sia forse 20enne -; persino il malvagio Generale Goro - che poi si scoprirà essere il padre di Alouette. 


Una cosa che incuriosisce abbastanza è l'organizzazione del regno degli Yatta e la gerarchia del comando. In cima ci sta Dokurobey che fa credere alla popolazione di essere Lord Yatterman; sotto di lui vi sono 9 generali anche chiamati "Divinità guerriere di Yatterman" ciascuno dei quali dotato di uno Yatta Can, uno dei quali è proprio il già citato Goro; abbiamo poi una sorta di capo delle squadriglie vestito con una tuta yatta che presenta i colori di entrambi i membri originali; infine i vari soldati robot Yatta. Il territorio a quanto pare consiste nella "terra benedetta degli Yatterman" al centro della quale è situata la città Yatteropolis; per il resto solo piccoli e poveri villaggi. Sono poche in realtà le locazioni che vengono approfondite a causa della brevità della serie: particolare menzione merita la prigione Abareshi dove vengono tenuti i fuorilegge e in sostanza pure coloro che sono portati via e costretti ai lavori forzati e che sarà teatro dello sconto finale. 

Sono ovviamente presenti le varie citazioni alla serie originale: dagli Yatta Robot - vedremo la cicogna, il cane, il toro, il canguro, la tigre e il pellicano - alle armi dei protagonisti - il kendama per lui e il bastone che lancia scariche elettriche per lei - al robottino a forma di dado - che sarà creato dallo stesso Yatta 1. 

Gustose sono poi le citazioni ad altre serie animate: in forma spiritosa avremo cosi la citazione a Hurricane Polymar, a Go Mach 5, a Kyashian - notare infatti il cane di Goro - un'apparizione del boss finale a mo' di Marvel - non ricordi di preciso quale nemico ma la scena decisamente evoca qualcosa nella tua memoria - riferimenti a Gengis Khan - sotto forma di robot dei Dorombo - e a Nessie - creatura chiamata Kussie - e persino una scena in cui i nostri eroi volano in cielo con un tandem con la luna sullo sfondo a mo' di famosa casa di produzione americana. 


Il finale appare un po' accelerato ma comunque soddisfacente e preludio - forse - per una possibile continuazione. 

In conclusione una piccola perla i cui dodici episodi filano via lisci senza alcun intoppo tra momenti ilari e momenti più riflessivi - ma mai troppo -; raccomandata davvero a tutti, dai nostalgici della serie originale a chi non ne sappia niente ma voglia semplicemente passare qualche mezz'ora divertendosi. Yatta!

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