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martedì 28 luglio 2015

Indie Rpg Games 18: donne al comando



Benvenuti ad un nuovo episodio della rubrica che tratta di giochi Indie possibilmente RPG e possibilmente horror. In questo caso mancherà l'ultima componente ma si tratta comunque di due giochi apprezzabili con un comune denominatore: i personaggi principali sono donne. 

Una bambina nel primo caso, una adolescente con una mente piuttosto contorta nel secondo. 

Girls Power dunque e a voi Susy and Freedom e Listen


Listen si presenta come un gioco capace di emozionare o che almeno vorrebbe senz'altro farlo. Sviluppato da Denna Ano - che non conosci proprio - e scaricabile qui, si seguiranno le avventure di una piccola bambina, unica ad essere in grado di vedere e ascoltare una sorta di manichino - che lei chiamerà Tom Tom - ed in prossimità purtroppo della sua morte. 

Dal punto di vista grafico il gioco non sorprende particolarmente consistendo nelle classiche schermate del classico RPG molto stilizzate ma nobilitate da una sapiente scelta di colori e da una schermata di apertura disegnata davvero molto bene. Colpisce poi che lo scarno menù iniziale - tre scelte in tutto: nuovo gioco, carica e termina - sia interagibile provocando cosi' anche lo spostamento della schermata. 

Il comparto RPG è in realtà ridotto abbastanza ai minimi termini: Tom Tom condurrà la piccola in una serie di avventure con enigmi - per la verità piuttosto semplici - da risolvere; al superamento degli stessi si proporranno dei nuovi livelli. Lo schema è in sostanza quello di una serie di minigame. Esiste un menù - selezionabile con pressione del tasto C - piuttosto semplice e in realtà null'affatto essenziale per il gioco: il giocatore può completare il gioco senza nemmeno accorgersi della sua esistenza dato che gli oggetti recuperati - pochi comunque - saranno utilizzati automaticamente al momento opportuno, cioè all'interazione con l'elemento per cui servono. 

La giocabilità è senz'altro buona: il personaggio si muove bene e senza intoppi non rendendo nemmeno necessario prevedere la corsa. Ciò che ti piace un po' meno è il fatto che i dialoghi in certe fasi - perlopiù quando il proprio personaggio non è comandabile - siano molto lenti a caricare e nemmeno accellerabili o skippabili. Ne deriva una certa lentezza in un gioco che rimane comunque piacevole. 

Piace molto il fatto che sia prevista anche la traduzione italiana dei dialoghi - cosa tutt'altro che frequente in giochi di questo tipo -; piace moltissimo davvero la trama che si snoda bene in soli 40 minuti di gioco e che non spoileri perchè il gioco va provato; piace, infine, pure il comparto sonoro caratterizzato da alcune musiche di sottofondo molto piacevoli anche se invece i rumori tipici dell'interazione con gli oggetti sono molto pochi. 

In definitiva tutt'altro ch una capolavoro ma comunque un gioco che vale i 40 minuti della sua durata. 



Di diverso tenore appare invece Suzy and Freedom, gioco che appare ispirato ad un omicidio realmente accaduto in Brasile nel 2008. Sviluppato da Calunio e scaricabile qui, il gioco narra di Susy e del suo piano per assassinare i genitori, rei di imporle delle regole troppo strette di vita e di impedirle la propria storia d'amore. 

Cominciando dai punti deboli, il primo che viene in mente è senz'altro la giocabilità: i personaggi sono controllabili con le frecce direzionali - più che altro sinistra destra dato che il gioco è a scorrimento orizzontale - ma vi sono dei problemucci nelle interazioni. Salti scriptati e pugni che devono essere dati ad una certa distanza precisa dall'avversario, pena la loro inefficacia ne sono esempi: si tratta insomma di scovare i pattern giusti come classico dei primi giochi anni '80. Piace invece il fatto che esista l'autosave, che permette di non dover riprendere il gioco ogni volta da inizio livello ma esattamente dal punto in cui ci si era fermati. 

La grafica è sicuramente onesta sia pure niente di particolarmente accattivante: alcuni fondali fotografati costituiscono la scena degli avvenimenti che presentano in primo piano dei protagonisti nel classico stile deformed RPG. Piace decisamente l'immagine di inizio, questo si'. 

La componente RPG è decisamente alquanto singolare. Il gioco consiste infatti di una serie di scenari successivi: ciascuno di essi è caratterizzato da una serie di dialoghi all'inizio e successivamente da un minigame. La verietà di questi ultimi è il punto forte del gioco: si abbatteranno nemici e si pulirà l'area - come un classico gioco a livelli degli anni '80 -, si sceglieranno le risposte più opportune in uno scambio di dialoghi per ottenere un certo effetto, si dovranno coordinare due personaggi al fine di far loro raggiungere determinati punti in un platform assieme. 

La componente sonora è abbastanza scialba: il fastidioso rumore di ogni cambio di battuta - quasi una sorta di martello - caratterizza l'intero gioco; solo qualche effetto sonoro raro, spezza la monotonia del silenzio. Effetto che diviene molto interessante e azzeccato man mano che lo schermo si restringe sui nostri personaggi; questi due effetti - sonoro e visivo assieme - rendono molto bene l'idea che stiano per essere scoperti dal poliziotto fino alla conclusione. 

In definitiva un gioco onesto e giocabile ma privo di particolari che possano veramente renderlo ricordabile nei suoi 40 minuti di durata. 


Entrambi i giochi recensiti hanno un solo finale. E' tutto per questo episodio della rubrica: mi scuseranno ma senti un manganello batter sulla porta di casa, meglio prendere la finestra.

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