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mercoledì 8 luglio 2015

Tokio Ghoul Jack: qualche anno prima della serie classica



Hai dai poco scoperto che Tokio Ghoul ha un prequel: "Tokio Ghoul Jack", disegnato da Sui Ishida stesso, è stato pubblicato da Suesha sulla rivista digitale - si' in Jappolandia hanno anche quelle - Jump nel 2012-2013. Ovviamente ti sei piombato a darci un'occhiata, più che altro mosso dal desiderio di vedere se questo prequel aggiunge qualcosa alle scarne informazioni che l'anime - perchè tu non hai ancora letto il manga per questioni di tempo - ha dato. 

E' peraltro notizia relativamente recente che il prequel avrà pure la sua trasposizione anime, che arriverà sui nostri schermi in autunno. Qui sotto il teaser, che devi dire non appare per nulla male 



La Trama

Niente di particolarmente complicato, in realtà: Arima - vecchia conoscenza di Tokio Ghoul radicequadratadia - si è trasferito presso una scuola del 13esimo distretto dove un ghoul, tale Lanterna, sta compiendo degli efferati omicidi. Si apre con lo stesso che decide di prendersi la vita di uno studente e di accecare una studentessa; l'intervento di un loro amico e di Arima stesso permetteranno almeno alla ragazza di salvarsi. Da quel momento l'amico - Fura - la giurerà a Lanterna e chiederà ad Arima di potersi unire a lui nella caccia ai Ghoul, dopo aver saputo che egli è in realtà un investigatore ghoul nonostante la sua giovane età ed aver appreso qualche concetto su Kagune, Quinquie e caratteristiche dei Ghoul. Avrà il suo battesimo del fuoco contro il bidello della scuola - che nessuno sapeva fosse un ghoul - dimostrando di sapersela comunque cavare utilizzando la sua bravura nel baseball. Nonostante siano riusciti a debellare ben 10 ghoul - tra cui un parrucchiere con la fissa per i capelli delle clienti che divora, dal quale salveranno una loro compagna di classe, Minami - ancora i protagonisti non sono riusciti a mettere le mani su Lanterna; sarà Minami a dare loro delle informazioni preziose. La ragione è semplice: lei è Lanterna. Ne seguirà lo sconto contro i protagonisti che la vedrà soccombere; uno spiegone abbastanza facile sul fatto che lei invidiasse gli umani e volesse vivere tranquilla come loro ma non potesse farlo e sul suo disprezo nei confronti degli amici di Fura considerati come spazzatura perchè non rispettavano e davano per scontato quell'ambiente scolastico che tanto lei amava; una replica di Fura riguardo il fatto che lei aveva ragione ma che quelle erano per lui le persone più importanti al mondo. Il tutto con Arima totalmente impassibile, ovviamente. Stacco di camera e vediamo qualche anno dopo Fura essere l'investigatore capo del 17esimo distretto e incontrarsi brevemente con Arima - i cui capelli sono nel frattempo divenuti bianchi - che a suo dire "non invecchia mai". E finisce cosi'. 


Il disegno

Non hai letto l'opera originaria - lo ripeti a scanso di equivoci - quindi non puoi fare paragoni; non sei certo esperto in disegno oltretutto però vuoi lo stesso spenderci due parole. Ti piacciono il tratto che sembra frettoloso a abbozzato ma che riesce bene a rendere l'idea della paura e della incombenza di qualcosa di diverso su di sè; non comprendi ma apprezzi pure il fatto che, pur non trattandosi di tavole colorate, appaiano ogni tanto delle tinte tenui azzurrine o rosa quasi a voler creare una specie di dimensione irreale data la sua immaterialità. Non capisci invece come mai vi siano cosi' tante pagine bianche e nere - totalmente bianche o totalmente nere - quasi come a voler creare uno stacco dal momento; ti piace decisamente il fatto che la pagine non siano occupate interamente ma compaiano delle sorte di vignette che narrano la storia completamente immerse da sfondo bianco. Sembra davvero tutto fatto velocemente ed in economia e forse lo è pure: però l'atmosfera che ricavi da queste scelte cromatiche e impaginative è tutt'altro che male. 

Belli, infine, i colori molto forti che sono utilizzati solo per sottolineare certe apparizioni che dovrebbero costituire le parti più spaventose della trama. 



Informazioni? 

Avevi preso in mano questo fumetto mosso dalla voglia di saperne di più su questo Arima: l'attesa è stata abbastanza disillusa. Sembra essere in tutto e per tutto un semplice umano con delle doti fuori dal comune e un carattere compassato e freddo, quasi una sorta di Ackermann della situazione. Niente però riguardo i suoi trascorsi, nulla sulle sue origini e su come si sia arruolato. 

Nè le informazioni sui ghoul sono rilevanti o vanno oltre a quelle già desumibili dall'anime: si parla dei Kagune, dei Quinquie e si definiscono i Ghoul delle "mutazioni" senza però precisare per quale motivo e in forza di cosa lo siano. 

Si esaurisce tutto in uno scolastico con un po' di sangue. Un po' poco, devi dire; comunque lo spazio era quello che era, sono in tutto 7 volumi che vanno dalle 84 - il primo - alle 34 pagine. 


In definitiva una buona lettura che prende poco tempo ma che consigli solo a chi vuole completare la lista delle opere su Tokio Ghoul.

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