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lunedì 10 agosto 2015

Flashgames episodio 14 : quell'ultima porta


Nell'ultimo periodo hai cercato di raggruppare in questa rubrica non delle scelte abbastanza randomiche e magari scollegate tra di loro quanto piuttosto delle serie vere e proprie che presentino più episodi, giacchè questo è il segnale evidente che un flashgame piace. 

E' il caso della proposta di quest'oggi: un indie game che vanta ormai la bellezza di 8 incarnazioni e la cui storia inizia ad inizio 2013: signori e signore, The Last Door


Prima due questioni preliminari. 

Quanto alla classificazione, il gioco può essere ascritto ai punta e clicca classici - il primo nome che viene in mente è "Broken Swords" - andando però a caratterizzarsi per una punta di horror. 

In secondo luogo il successo del gioco ha portato nel breve periodo di un anno e mezzo a concepire addirittura due stagioni, di cui solo la prima è giocabile gratuitamente. La seconda - che conta già tre incarnazioni - è attualmente giocabile a pagamento presso il sito degli autori - che chiedono comunque delle somme di danaro piuttosto irrisorie. Tu ti sei fermato alla prima stagione - che sarà poi il contenuto di questa recensione - ma progetti decisamente di procedere all'acquisto della seconda: gli sviluppatori - riuniti sotto il nome di "The Game Kitchen" - stanno facendo un buonissimo lavoro e meritano decisamente supporto economico. Non va dimenticato, infatti, che il flashgame in questione - che conta anche di una versione scaricabile e non solo di quella in flash - è stato sviluppato grazie alle donazioni dei fans. Di seguito ecco gli episodi della prima stagione con link a cui si possono giocare gratuitamente: 





Per coloro i quali non vogliano aspettare - come il sottoscritto - la seconda stagione a pagamento è trovabile presso il sito degli sviluppatori - richiede iscrizione. 


Dal punto di vista grafico il gioco non eccelle in realtà: la grafica è infatti pixellosa e appare quanto mai difficile riuscire a distinguere - specialmente nelle zone più scure - distintamente l'oggetto col quale interagire. Tuttavia, lungi dall'essere un difetto, si tratta con tutta probabilità di una precisa scelta degli sviluppatori che in questa maniera contribuiscono a creare l'atmosfera di mistero e confusione in cui il giocatore viene a trovarsi e, in ultima analisi, a creare la componente horror. Piacciono moltissimo invece i giochi di luce e i costanti contrasti tra zone illuminate e quelle scure che decisamente addizionano all'atmosfera che si viene a creare. 


Perchè un primo punto fortissimo della serie è proprio questo: l'ambientazione. Idealmente dovremmo essere nell'Inghilterra della fine del 1800 - la stessa di Jack lo Squartatore, per capirci - e sia gli interni che gli esterni sembrano confermarcelo. Il tutto viene sapientemente backuppato dalla trama che si svolge con estrema lentezza nei vari capitoli, inducendo a credere che la presenza di strani rituali abbia risvegliato qualcosa di sovrannaturale su cui il nostro personaggio sta investigando. In ultima analisi questo porta il giocatore a volerne sempre di più e davvero a non potersi staccare dal gioco. 

Il comparto RPG - pur riavvisando che si tratta di un punta e clicca - costituisce altra ragione per amare questo gioco: misteri di vario genere - che costringono ad attivare il cervello e fanno rimanere il giocatore imbrigliato anche per qualche buon minuto - e una documentazione sapientemente costituita tramite una serie di lettere, pagine di diari, cartoline e indicazioni derivanti da taluni oggetti - quali quadri - con cui si può interagire. Non solo e non tanto si tratterà di trovare gli oggetti giusti: bisognerà combinarli nella maniera giusta - a tal proposito è presente una barra degli oggetti in basso - e farli interagire con il luogo giusto al fine di poter progredire; occorrerà interpretare in maniera corretta gli indizi derivanti dalla documentazione; il tutto mediante una giocabilità molto snella assicurata dal fatto che si tratta di un punta e clicca. E ci saranno innumerevoli andate e ritorni: non sarà estraneo il fatto di bloccarsi e dover ripercorrere più volte tutte le stanze in maniera da cercare di trovare quel particolare che prima era sfuggito o che in precedenza non poteva essere azionato ma che si rivelerà essenziale per proseguire. Unica pecca - propria comunque di tutti i punta e clicca - è una certa lentezza: il personaggio si muoverà infatti nel luogo della cliccata e ciò richiederà sempre alcuni secondi; difetto compensato ampiamente dal fatto che i caricamenti sono immediati, grazie alla grafica molto minimale. 



Se già cosi il gioco sarebbe una piccola perla, non va dimenticato il solidissimo e azzeccatissimo comparto sonoro. Melodie struggenti e malinconiche che accompagnano il giocatore durante la sua ricerca che vengono spezzate dai rumori giusti al momento giusto: pianti, grida, rumori di oggetti provenienti non di rado da stanze diverse da quella in cui ci si trova mantengono alta la tensione e gettano davvero - è il caso dire - brividi lungo la schiena andando cosi' ad ottenere il risultato senza dover ricorrere ad alcuna raffigurazione particolarmente cruenta.

Perchè la componente horror è tutta li': niente splatter, niente scene da far accapponare la pelle - che probabilmente la stessa grafica minimale nemmeno consentirebbe - ma suoni e utilizzo sapiente della colorazione e dei giochi di luce e ombra. E funziona alla grandissima, devi dire. 

In definitiva un gioco che vince sotto molteplici aspetti, portando il giocatore ad immergersi totalmente nell'atmosfera voluta. Un team di sviluppatori che va senz'altro aiutato tramite donazioni sia per i meriti sia per una ragione egoistica: se con pochi soldi riescono a dimostrare il loro talento prorompente e a fornire questa piccola perla, con le somme adeguate cosa potranno fare? Ai giocatori la sentenza. 

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