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sabato 31 ottobre 2015

In sight: Alone in The Dark,all'alba del genere survivor horror



Lo hai detto a più ripetizioni ma Repetita Juvant -il latino fa sempre figo : il genere Survival Horror che tanto ti piace non nasce come credono in molti con Resident Evil - che ne è comunque l'esponente principale fino almeno alla terza incarnazione - ma qualche anno prima - 1992 per PC, 1994 per console - quando la casa di produzione francese Infogrames decide di rilasciare il titolo Alone in Dark

Il primo - e forse nemmeno in realtà - esponente di un genere che farà faville e il cui fuoco sia a livello videoludico , sia a livello cinematografico, continua a bruciare finora manco lo avessero annaffiato di gasolio arabo. Sembra giusto pertanto farci almeno due parole brevi; se poi saranno quattro tanto meglio. 


Innovativo: questo il concetto chiave del prodotto della Infogrames. 

Grafica poligonale ai massimi livelli possibili per il tempo; colori vividi e sgargianti e attenzione per i particolari; introduzione animata con la stessa grafica del gioco; possibilità di scegliere tra una musica di sottofondo oppure il silenzio assoluto rotto solo dai suoni prodotti dallo scricchiolio del pavimento di legno delle stanze della villa e dai voci lamentose provenienti da altrove; inquadrature fisse nelle diverse stanze. Questi solo pochi punti nemmeno i più importanti: quelli forti arrivano infatti adesso. 

Gameplay: in un parola un bel calcio al passato - come quelli che il protagonista Carnby da in maniera alquanto sgraziata ai mostri che gli si parano di fronte - e il via a qualcosa di mai visto prima. 

- fin dall'inizio vi è la possibilità di scegliere tra due personaggi e il gameplay - sia pure in maniera non significativa - cambia a seconda della scelta; 

- un menù ben organizzato e abbellito dalla presenza di oggetti che vengono raffigurati in apposita finestrella e le cui possibilità di interazione sono poi portate in altra; l'occasione di combinare oggetti; oggetti che dovranno essere selezionati per svolgere la loro funzione e non agiranno semplicemente qualora il personaggio venga ad interagire con elemento significativo dello schermo di gioco. Spazio limitato - tanto è vero che si dovrà scartare oggetti,che saranno comunque recuperabili esattamente dove li si aveva lasciati; 

- una villa liberamente esplorabile - salvo per alcuni tratti iniziali dove il gameplay appare piuttosto lineare -, necessità/possibilità di dover fare backtrack numerose volte; 

- enigmi numerosi, vari e non sempre molto immediati; 

- documentazione approfondita data da note e libri che non di rado permette di capire quali debbano essere le successive azioni da compiere o indicano come dover comportarsi di fronte a determinati nemici; 

- nemici di tipologia varia, alcuni dei quali imbattibili e contro i quali bisogna scegliere la via dell'astuzia anzichè della mitragliata facile; possibilità per quasi tutti di evitare lo scontro utilizzando l'ambiente circostante; 

- armi di varie tipologie - da quelle bianche come coltelli e spade - a quelle da fuoco - pistola, revolver, fucile - con munizioni - dove servano - scarse.


La domanda sorge a questo punto spontanea come un brufolo sulla faccia di chi mangia troppe barrette di Mars: stai parlando di Resident Evil 1? No, di Alone in the Dark. 

Ovviamente esistono anche delle differenze, molte delle quali dovute in sostanza ai miglioramenti in tema di grafica, animazione e giocabilità che il titolo di casa CAPCOM porterà facendo base su dei motori molto più potenti e avanzati.

- l'inventario in R.E. viene basato su un numero massimo di oggetti e quelli in eccesso possono poi essere stivati in apposite casse da cui possono venire recuperati. Il che rappresenta una scelta intelligente ma molto irreale: nello stesso spazio si possono includere tanto un nastro d'inchiostro del peso stimato di - forse - 10 grammi quanto un lanciarazzi di un quintale; in più tutte le casse del gioco, in qualunque parte si trovino, contengono tutti gli oggetti che possono anche essere stati lasciati in altra cassa. In Alone In the Dark, l'inventario va a peso massimo ovvero si possono aver un numero differente di oggetti in diversi momenti, dipendendo dal loro peso complessivo. Gli oggetti che si scartano vengono proprio lanciati via - con animazione simile a quella di chi abbia appena subito un tornado alle proprie spalle - e possono essere ritrovati solo negli esatti punti in cui sono stati lasciati; 

- al momento in cui viene trovato un oggetto appare una schermata con cui si chiede se si voglia raccoglierlo o lasciarlo; in R.E. appare la stessa schermata dell'inventario, il che rende più semplice valutare l'importanza dell'oggetto rispetto a quello che già si ha; 

- non vi sono le classiche animazioni della apertura delle porte - stratagemma vincente per creare tensione mentre la console cercava di caricare la schermata successiva; questo perchè Alone in The Dark sta in floppy e non richiede chissà che potenza per essere giocato; vero è che, comunque, la transizione da una stanza all'altra può richiedere qualche secondo di tanto in tanto ma oh...siamo ancora su DOS per chi non lo ricordasse; 

- I nemici sono in numero inferiore ma di tipologie più varie; tutti - ma proprio tutti - possono essere evitati con stratagemmi più vari - lanciare addosso una statuetta pesante; farli cadere etc. - laddove in R.E. l'unico stratagemma era quello di scappare; alcuni sono imbattibili - motivo per cui bisogna ricorrere a stratagemmi -, cosa non presente in R.E. 


Vi son dunque alcune scelte innovative da parte di Resident Evil ma non è nemmeno detto siano le più realistiche o comunque le migliori, dovendosi sempre tenere in considerazione che quel lasco temporale di 4-6 anni è quello che ha determinato il passaggio dal DOS a WINDOWS ad esempio o dal MegaDrive alla Playstation 1, per farne un altro. Insomma CAPCOM era meno limitata a livello tecnico e grafico - ed in effetti le animazioni sono veramente il punto debole di Alone in The Dark e nemmeno sono presenti nel gioco dei filmati a parte quello iniziale e quello finale - ma non certo per questo il titolo Infogrames sfigura nei confronti del suo "figlioccio" putativo. 


Vogliamo altre analogie? Certo , basta notare la scelta di alcune stanze e di alcuni mostri, pur tenendo in considerazione che Alone in The Dark è ambientato negli anni '20 del secolo scorso mentre Resident Evil a fine degli anni '90. 


Omaggio al precursore esaurito; se si vogliono altre parti si proceda prima a liberare la villa.

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