Vecchi post da questo blog


giovedì 15 gennaio 2015

E' solo una notte come le altre...






...infatti a chi non è capitato di avere dei ragni carnivori di dimensioni grossomodo di un San Bernardo grasso e che si pappano il tuo povero bel gattino bianco come antipasto? Ti sembra normale, a volte succede. 

Questo è - in estrema sintesi - tutto quello che c'è da sapere su "Just Another Night", RPG horror piuttosto corto. 


Sviluppato da Mercia C. - Sanatah, per gli amici - e downlodabile qui - il gioco è davvero estremamente semplice, va bene per una pausa pranzo. 

Scarna la grafica - classica degli RPG, nè più nè meno - scarna l'ambientazione - l'interno di una casa composta da una manciata di stanze - scarno il gameplay - scappa dai ragni, clicca nei punti dove puoi trovare qualcosa, recupera gli oggetti che ti servono - scarno anche il menù di gioco con un  paio di barre di cui una con l'immancabile opzione tra tornare al gioco e uscire - che è l'unica con cui potete interagire - e l'altra con l'indicazione degli oggetti in inventario - tranquilli, non li userete mai nè mai saprete quale di essi il gioco abbia utilizzato autonomamente. 

E allora che ne parli a fare? Solo perchè c'è un idea abbastanza interessante: quando vieni colpito dai ragni - e devi essere veloce a fuggire - lo schermo si arrossa impedendoti di vedere bene dove sei e dove sono i ragni stessi. Dopo qualche secondo la visuale torna progressivamente normale. Il gioco in sè è molto scuro - tanto è vero che la protagonista, di cui nemmeno viene detto il nome ma del suo gatto si, gira con una torcia; paradossalmente lo schermo rosso lo sfoca - quindi ha una minore definizione - ma ci vedi più chiaro. 

Del sonoro neanche parli tanto c'è lo stesso motivo dall'inizio alla fine; qualche suono viene utilizzato in qualche azione - aprire o tentarle di aprire porte, cassetti etc. , essere attaccato dai ragni. Ah, però il gatto miagola, eh.

Non lo giudichi comunque male perchè hai letto che l'autore stesso ha dichiarato di averlo fatto molto in fretta per partecipare ad un concorso: non sai se l'ha vinto ma non credi - o non speri - proprio. 

In conclusione un gioco che vale i 15 minuti promessi: in pausa pranzo se non si ha niente di meglio da fare lo si può provare.

Nessun commento:

Posta un commento