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lunedì 9 febbraio 2015

Indie Rpg 6: il visitatore nel folklore della città



E siamo ormai alla sesta edizione degli Indie Rpg. La scorsa volta ti andò particolarmente bene e trovasti un Rpg che valeva da solo un post, non puoi certo sperare che accada sempre. In questo caso ti trovi a parlare di 2 Rpg molto carini, uno decisamente horror, l'altro decisamente...peggio.

Signori e Signore: The Visitor - no, non è la serie degli Anni '80 - e Townlore


Parti da The Visitor e non puoi che parlarne bene. Sviluppato da OWL - che ormai conosciamo piuttosto benino - il gioco narra di una famiglia che eredita una strana magione con annesso giardino che porta verso una foresta. Il luogo ideale per la villeggiatura e per distendere i nervi: almeno cosi' potrebbe sembrarti a prima vista e pure alla tua famiglia protagonista. Un giorno il figlio - primo dei due personaggi comandabili - decide di disattendere la raccomandazione del padre - che gli dice di non allontanarsi troppo dentro la foresta che la cena è quasi pronta - e da li ne succedono di ogni. O meglio: la prima cosa che succede è che misteriosamente si comincerà a guidare il padre. La madre, no, avrà un altro ruolo che scopriremo alla fine - oltre a quello di essere sempre impegnata ai fornelli. Non spoileri oltre perchè vale davvero la pena di perdere un'oretta per provare il gioco.

Dal punto di vista della giocabilità appare davvero convincente: le animazioni dei movimenti sono molto fluide e il proprio personaggio può correre con la pressione del tasto shift. 

Il gameplay è sicuramente la grossa forza di questo gioco: rispetta pienamente i canoni dell'RPG permettendo l'esplorazione delle diverse aree e l'interazione con praticamente quasi tutti gli oggetti visibili anche se poi saranno solo alcuni quelli necessari al proseguimento. Questa interazione a 360° rende le cose quantomai difficili: molto spesso si esaminerà una sola volta un oggetto, apparirà una scritta - non molto indicativa - e non lo si farà più laddove invece è solo interagendo con lo stesso nel momento opportuno della storia - e con l'oggetto dell'inventario opportuno - che si potranno ottenere risultati. Il menù - accessibile tramite pressione del tasto X - è davvero essenziale ma decisamente molto funzionale: esistono solo i comandi per l'inventario per salvare e per quittare; nulla di superfluo insomma, il che dimostra che un minimo di attenzione è stata senz'altro dedicata. Ancora: esistono degli enigmi molto semplici ma molto intelligenti. 

Altro punto a favore sta decisamente nelle bella veste grafica: stile deformed classico ma niente pixels, piuttosto una texture che richiama vagamente quella della stoffa grezza e che conferisce a tutto il gioco un carattere particolarmente "bucolico" in armonia con l'ambientazione - una casa immersa in una foresta, appunto. Non vi sono particolari guizzi creativi: le poche immagini che appaiono sono davvero molto semplici ma azzeccate in tal contesto. 

Il comparto sonoro si fa sentire. Al di là di una ripetitiva musica di pianoforte di sottofondo - abbastanza malinconica - i rumori e gli effetti sono accettabili, pur senza essere in grado di suscitare particolari emozioni. 

L'ultimo punto a favore si riallaccia nuovamente alla trama: è l'idea che questa sia una favola narrata da una donna che scopriremo solo alla fine chiamarsi Agatha - nome che per gli amanti del giallo-horror dovrebbe essere una piacevole conoscenza. 

Insomma un buon gioco che vale l'ora persa nel provarlo: consigliato sicuramente. 



Passi ora a Townlore. Un'esperienza davvero...diversa. 

Liquidi il comparto sonoro e quello visivo in maniera molto veloce: graficamente sembra un misto mal riuscito tra un gioco dell'Atari di inizio anni '80 - no, non ai livelli di E.T. comunque - e uno dei primi giochi dei Pokemon; per i suoni, beh, esistono dei motivetti in 8 bit a suoni bineurali davvero fastidiosi, il che aumenta ancor più la somiglianza con i primi giochi dei Pokemon, per i quali è stata costruita una creepypasta niente male. Ecco, questa è un'altra delle novità di questo gioco: anch'esso è infatti accompagnato da una creepy pasta davvero raccapricciante che puoi trovare nella stessa cartella del gioco. 

Passi ora al pezzo forte del gioco: la creatività che si esprime nel costringere il giocatore a pensare fuori dal videogame - letteralmente. Lo hai provato la prima volta alle ore 20.30 circa di sera e tutto quello cha hai visto è che comandi una bella bionda che può camminare per una strada - anche correre, premendo il tasto shift, ma non è che si noti poi molto la differenza - e parlare con i pochi personaggi presenti. Puoi pure entrare in un paio di appartamenti e scambiare due chiacchiere coi residenti. Ogni personaggio dispone al massimo di 4 frasi che si ripeteranno all'infinito. La strada viene limitata da un lato da una baia, dove troverai un personaggio che ti dirà che non puoi salpare; dall'altro dall'accesso ad una foresta - proibito - che viene guardato giorno e notte da un tizio che ti bloccherà la strada. Il gioco è tutto in bianco e nero. Puoi proseguire cosi' anche per ore oppure...pensare fuori dal gioco, come dicevi. Che significa cambiare l'orario dell'orologio del proprio computer e ritornare all'interno del gioco. Cambierà cosi' lo scenario, nel senso che hai provato a settarlo alle ore 12.00 circa ed era giorno; alcuni dei personaggi saranno in strada laddove prima erano nei loro appartamenti; non riuscirai comunque ad entrare in alcun posto in cui prima non potevi in quanto le porte resteranno chiuse. Ma otterrai un'informazione importante: dicono che capiti al tizio che guarda la foresta di addormentarsi ogni tanto. E allora dovrai collegare il tutto alla creepypasta che hai trovato nel file di cui si parlava prima, che ti avvertiva di seguire le regole e di non giocare a questo gioco dopo le 2.00 di notte. 

Figurati...troppo curioso per lasciarti scappare un'occasione del genere. Setti l'orologio dopo le 2.00 e boom, il tizio dorme e ti avventuri nella foresta. Dove appariranno le prime tracce di colore e alla fine...no, dovete provare, dico per davvero. 

Non dimenticate poi, una volta concluso il gioco in questa maniera di uscirne - e l'unica maniera sarà premere F12 - e di rientrare. A seconda dell'opzione che sceglierete vi saranno diversi scenari. 

I crediti appariranno magicamente sotto forma di file di testo nella cartella del gioco. 

Non hai tempo ma vorresti davvero provare altre cose: ad esempio a riscaricare il gioco e reinstallarlo - visto che una volta arrivati alla foresta anche uscire dal gioco e poi rientrarvi non vi permetterà mai di ricominciare una nuova partita ma solo di vedere un'immagine dal colore e dal tremolio raccapricciante con in sottofondo il pianto di un bambino - per vedere se puoi, cambiando l'orario del giorno, prendere l'altra via, cioè andare verso la baia e salpare anzichè verso la foresta. 

In sostanza un gioco che merita un 10+ per la creatività e l'intuizione e uno 0 meno per tutto il resto e conclude quindi con un bel 6 facendo la media - si, lo sai che la media sarebbe 5 ma applichi la regola del vantaggio. A meno che non entriate nelle foresta: in quel caso la matematica non conta più. 



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