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lunedì 23 febbraio 2015

Sanremo 2015: le giovani promesse


C'è che hai già parlato della categoria Big e vuoi ascoltarti anche quello che le Giovani Promesse hanno da offrire. Storicamente la categoria non di rado ha offerto maggiori emozione dei colleghi già affermati, forse causa un'autentica voglia di emergere che spinge a tirare fuore il meglio e a far sentire una grinta che chi è già arrivato tende a perdere. Dai tempi di Ramazzotti e "Una Storia Importante" a Vallesi e le sue "Persone Inutili", fino alla rosa che Cristicchi intendeva donare.

Come in precedenza, esprimi opinioni dopo il primo ascolto primo: o ti piace subito o non se fa niente.

Pronti...via facciamoci immergere dalla musica per la seconda volta.


Rakele - Io Non Lo So Cos'è L'Amore : 6,5

Inizio ultramelodico e ovattato con dolci note di pianoforte a costituire la melodia portante. La volce delicatamente velata e giovane della cantante si adatta perfettamente. Molto bello il preritornello con il salire di ritmo del basso. Ritornello pseudo dance con synth a profusione. Non malaccio, nemmeno benissimo.


Giovanni Caccamo - L'Indifferenza : 6,5

Canzone con un bel tiro, ritmata fin da subito da un bel lavoro di basso, di chitarra acustica e di chitarra elettrica con un ottimo stoppato. La melodia ve lasciata prevalentemente alla chitarra e ad un riff di tastiera interessante. Ricorda molto un Bersani - quello della piadina romagnola, non quell'altro chè non sei in vena di offendere - più energico ma più energico. Canzone che scorre bene, anche grazie ad un testo nient'affatto che banale ma che difficilmente lascerà un segno.


Amara - Credo: 6,5

Quello che colpisce subito è il tono di voce molto Mannoia anche dato l'arrangiamento molto calmo e caldo caratterizzato da un leggero sottofondo di pianoforte e qualche nota di basso e nulla più. Prende un attimo di ritmo grazie agli accordi della testiera e al 4/4 molto fisso della batteria, aggiungendoci qualche slide e Wa-wa dio chitarra elettrica. Non la canzone da vacanza ma comunque un lento nel complesso piuttosto accattivante.


Enrico Nigiotti - Qualcosa da decidere : 6,5

Chitarre in primo piano sia nella parte ritmica che in quella melodica. Un coro in farsetto molto interessante nella strofa iniziale e nella seconda parte del ritornello che si apre ad uno sfolgorare di suoni acustici ed elettrici. Una voce molto ma molto pulita e diretta. Ne deriva una canzone semplice e piacevole, complice un testo nient'affatto complicato.


Serena Brancale - Galleggiare : 6,5

Voce Jazz se ce n'è una con inflessioni che ricordano molto Amy Winehouse. Un'atmosfera molto ma molto ovattata anche grazie ad un farsetto che pare arrivare da lontano e ricorda vagamente "I am calling you". La parte strumentale è proprio un semplice jazz alla batteria con arricchimento di archi e un basso che ricama alcuni passaggi in maniera molto soft ma decisa. Alla fine è un jazz come un altro ma molto ben fatto.


Kutso - Elisa : 6,5

Lo ska punk trova la sua collocazione anche a Sanremo. Con un pizzico di teatralità data da quei fiati - trombe - che impreziosiscono la composizione. Brano che scorre via piacevole e va premiato decisamente perchè non è il tuo solito brano Sanremese. Anche le evoluzioni vocali sono strane ma pertinenti.


Kaligola - Oltre il Giardino: 7

E c'è anche il rap. E come al solito il testo è decisamente molto articolato e ben fatto. Assomiglia parecchio all'East Coast dei tempi migliori - Nate Dogg per dirne uno - grazie a quelle sottolineature dell'accordo da parte della tastiera ed a quel wa-wa di chitarra. Gli archi danno un senso di tensione continua, il fischio nel ritornello costituisce una bella trovata. Direi che per la melodia un 7 ci sta tutto, per il testo idem pure se non sei mai stato un grosso appassionato del parlato sopra la musica. Alla fine è forse la migliore composizione della categoria.


Chanty - Ritornerai : 7

Credi sia probabilmente la migliore voce delle promesse. Con un tono molto a metà tra Cristina Aguilera e Miley Cyrus, le cuciono addosso - o si cuce addosso, magari la canzone l'ha composta lei - un lento che sottolinei le sue capacità vocale. Tuttavia musicalmente non c'è molto che non si sia già sentito: quel wood block che si sente come se arrivasse molto da lontano, quell'arpeggio iniziale carionoso - come un carillion, intendi, oh in Italiano non hai la più pallida idea di come si dica - e quel basso in controtempo nel ritornello costituiscono le scelte più interessanti. Merita comunque un 7, se si ha voglia di ascoltarla davvero, è una canzone nient'affatto male.


E' tutto che mica ti va di commentare altro di Sanremo. Se vi chiedete perchè beh, perchè non l'hai visto. Come ragione diresti che regge.



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