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domenica 12 aprile 2015

Indie Rpg 13: Nella terra dei sogni...molto densha


Altro appuntamento con la tua carina rubrichetta riguardante gli RPG Indie - e possibilmente Horror - games. Stavolta attacchi con decisione la dimensione onirica andando a trattare di due giochini molto ben fatti. 

Signori e Signore: Amihailu in Dreamland e Densha.



Amihailu in Dreamland è forse il primo RPG la cui storia è cosi' strana che manco l'hai capita anche se l'hai finito con tutti i finali a disposizione. Sviluppato da Noyemi K. - boh, non hai idea di chi sia - e scaricabile qui, il gioco ti porta a cavallo tra la dimensione reale e quella del sogno, facendoti impersonare una recluta di una sorta di accademia di militare in cui è accaduto qualcosa di abbastanza strano. Non chiedete che cosa, giocatelo e capitevelo da voi - gentile modo per dire che tu non ci hai capito una benemerita mazza. 



Dal punto di vista della componente RPG il gioco non delude affatto, concedendoti parecchi enigmi - alcuni dei quali, è bene dirlo, irrisolvibili razionalmente ma da cui ne esci girando e girando continuamente - e mostrando pure di aver un menù -richiamabile come di consueto con tasto X e interagibile con tasto Z - abbastanza ben fatto, essenziale ma efficace. Come in altri RPG sarà essenziale aver la pazienza di recuperare un foglio di carta e di disegnarsi una piccola mappa - che il gioco non fornisce - indicando possibilmente anche alcuni dati recuperati nel corso del gameplay che si riveleranno essenziali - non ti spiace spoilerare ma alcuni codici numerici permetteranno di attivare quella radio che ci trasporta tra le dimensioni. Se questo di per sè è già un punto di interesse, visto che il cervello del giocatore sarà severamente impegnato per tutto il tempo, non male risulta pure la possibilità di scambiare il party: da un lato si introducono altri personaggi - che già quelli che ci sono appaiono e scompaiono a muzzo senza che tu possa capire talvolta che ci fanno nel contesto - dall'altro li si rende indispensabili per compiere alcune quest che porteranno ai vari finali. Che sono 3 e tutti oltremodo incomprensibili.

La grafica è davvero spartana e pixellosa sin dalla pagine introduttiva; il comparto sonoro è scarno ma efficiente, la giocabilità è decisamente buona potendo comandare il proprio giocatore con le frecce direzionali - movimenti molto fluidi - e farlo correre con il consueto tasto SHIFT. 

Nient'altro da dire per un gioco che più che raccontato va decisamente provato. 


Caschi molto bene con la seconda proposta di oggi: Densha. Sviluppato da Field of the Wheat - al grido di "Che ne sai tu di un campo di grano" con ferrovia annessa - e scaricabile qui, il gioco narra l'avventura di un piccolo bimbo che si reca in treno a trovare la nonna. Beh, che ci sarà di cosi strano e particolare da farci un gioco di ruolo? Forse il fatto che le ferrovie giapponesi sono ferrovie come secondo lavoro, essendo la loro prima funzione quella di dar luogo alle circostanze più imprevedibili. 

La componente RPG del gioco è decisamente molto ben studiata, facendo leva su un'idea nient'affatto male: utilizzare le targhette che segnano il numero di vagoni in modo da proiettare il personaggio in vari luoghi. Non dovrà sorprenderci che un 25 voltato diventi un 52 e che questo sia il modo per accedere ad alcuni vagoni altrimenti irraggiungibili. Aggiungici che il tuo protagonista è un bambino e per di più giapponese - quindi alto meno di un metro - che per raggiungere queste targhette dovrà portarsi dietro una scala; il che ti indurrà ad andare molto spesso avanti e indietro. Per il resto vi sono enigmi abbastanza semplici, in linea di massima basati sul recupero di alcuni oggetti e sull'interazione - che avverrà comunque in maniera automatica - con altri oggetti. Basta insomma aver l'oggetto giusto nel proprio inventario. Il menù rappresenta un'altra novità molto succosa: al posto delle classiche schermate vi sarà una barra laterale espandibile con il tasto shift molto concisa ma estremamente funzionale e pure piacevole a vedersi. In basso un'altra barra indicherà invece la progressione dei vagoni. 

La grafica è semplice ma molto ben fatta, caratterizzandosi poi per alcune scenette molto interessanti in cui più immagini si sovrappongono creando un effetto surreale. 

La giocabilità è buona con movimenti tramite le frecce direzionali molto fluidi; non esiste possibilità di correre che sarebbe stata cosa molto gradita specialmente quando il tuo personaggio porta la scala e rallenta in maniera paurosa.

Il comparto sonoro fa la sua parte andando a puntellare i momenti più caratteristici e le azioni più inconsuete - tanto per dire: bisognerà affettare un'anguria -. 

Nel complesso un paio di ore che invitano a spremere le meningi fino ad un finale...che va visto. 


Chiudi qui questa edizione che hai sonno e vuoi andare a dormire: sperando di riposarti senza dover vivere un RPG in sonno.


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