Una delle rubriche che va per la maggiore nel tuo blog è quella relativa agli RPG Indie e horror: il materiale non manca davvero ed è spesso possibile trovare qualche piccola perla - gratuitamente - cercando bene. Hai già detto che alcuni di questi giochi non li tratti per scelta in quanto già ben conosciuti e pullulanti di gameplay nel Tubo: è il caso di Ao Oni, il capostipite, quello che ha dato origine ad un genere di fuga da un luogo mentre si è cacciati da presenze tutt'altro che amichevoli.
Il gioco è stato sviluppato nel - lontano - 2012 da parte di tal Kouri cui vanno decisamente tutti i tuoi applausi e quelli di milioni di giocatori nel mondo. Bene: il successo di questo titolo fatto in economia è tale che in Jappolandia ci dedicano persino un film nel 2014.
Trovata a notizione parti subito alla ricerca nell'Internetto e lo trovi pure ma sottotitolato in Coreano, Indonesiano, Vietnamita, Cinese e ovviamente Japponico; dopo giorno, in un oscuro meandro dell'internetto, lo trovi pure in Inglese. O qualcosa di simile all'inglese che ti permette perlomeno di cogliere il senso dei dialoghi. Qualità del video poverissima, qualità audio spaventosamente bassa, sottotitoli da Inglese di cavernicolo appena venuto fuori da un sabba a Stonehenge ma tant'è: quello che volevi l'hai ottenuto. E mica te lo tieni per te, eh: signori e signore, in bassissima definizione ma con grandissimo piacere, ecco i 5 punti 5 che ti hanno colpito di Ao Oni - The Blue Demon.
1- La trama
Che talvolta si riallaccia al gioco , talvolta se ne va per i fatti propri. In soldoni: la protagonista Anna - l'idol cantante Anna Iriyama - ha un fratello che viebe continuamente bullizzato da parte di Takuro. Nonostante la sorella maggiore gli dica che può riferirsi a lei, egli non fa parola dicendo che va tutto bene; il che non è tanto è vero che sei mesi prima fini' sotto un auto; non si sa se perchè spinto dallo stesso Takuro o se abbia commesso suicidio. Anna sviluppa una simpatia per un ragazzo che le ricorda il fratello, il quale sta sviluppando un gioco horror che prevede inseguimento da parte di una creatura orribile e affamata chiamata Oni - demone in jappo; gli fa i complimenti e poi lo lascia. In quel momento arriva Takuro che lo bullizza e lo colpisce con un bastone alla testa. Lo costringe poi a spingere un carrello con dentro un pacco di cartone sino al luogo dove si svolgeranno i fatti: una sorta di edificio vicino ad un centro ricerche. Assieme ad essi si recano li Mika - praticamente la ragazza di Takuro - e gli altri personaggi del videogame; li' troveranno Hiroshi intento a far ricerche sugli insetti. Anna li segue ed entra pure lei. Ne succederanno di ogni e tutti perderanno la vita a causa del demone in maniera molto cruenta; Anna realizzerà che i fatti si stanno svolgendo come nel gioco del ragazzo e quest'ultimo vedrà il contenuto della scatola di cartone: il suo corpo privo di vita. Realizzerà allora che è stato ucciso da Takuro. Nel finale rimangono solo Hiroshi e Anna e il ragazzo si sacrifica per dare alla ragazza la possibilità di fuggire: tuttavia essa finirà all'interno di una stanza con l'Oni fuori dalla porta. Si ricorderà allora l'insegnamento del creatore del videogame: trovare una via d'uscita anche laddove questa sia la meno logica. Anna aprirà allora la porta dietro alla quale si trova l'Oni e...finirà di nuovo in riva al fiume a discutere col ragazzo del suo videogame. Non avete capito nulla? Nemmeno io. L'interpretazione principale è che il tutto sia stato un sogno della protagonista ma non lo giuri. Sotto un riassunto delle principali analogie - differenze tra video game e film.
2- L'Oni
Beh,il vero protagonista dovrebbe essere lui, no? E devi ammettere che è fatto davvero bene, caratterizzato da quella testona deforme e sproporzionata rispetto al corpo che è altrettanto deforme. Molto agile, ha la possibilità di imitare le voci dei personaggi che ha divorato - si, perchè qui divora letteralmente le vittime - in maniera da trarre in inganno i superstiti. Presenta a questo fine una bocca con denti molto affilati. Qualche problema presso nell'entrare nelle porte, salvo poi distruggerle e buonanotte. La differenza principale con il videogame sta nel fatto che l'Oni del film presenta delle espressioni facciali paurose, laddove la sua controparte pixellosa mostra in qualunque circostanza una faccia inespressiva, probabilmente per ragioni legate alle risorse disponibili. In una parola: l'Oni del film fa paura il giusto, pertanto è sicuramente ben riuscito.
3- I suoni
Anche qui il film ha decisamente fatto centro. Momenti di silenzio si alternano a grida e rumori molto strani e sospetti; la musica dell'inseguimento è la stessa - azzecatissima, in grado di incutere ansia sin dalla prima nota - del videogame. Pregevole la perfomance di chitarra e voce verso inizio film che vede come protagonista - credi - Hiroshi; peccato che quello che succede dopo sia esattamente la morte del fratello della protagonista sotto ad una auto.
4- L'atmosfera, l'horror
Non sarà una produzione hollywoodiana ma certo il film riesce a creare - almeno a tratti - la giusta atmosfera di terrore e ansia incombente che dovrebbe caratterizzare i buoni film horror. Probabilmente ci riesce pure più del videogioco che - e non è una colpa, li le risorse economiche a disposizione erano davvero limitate - paga il fatto di non presentare in realtà alcun cambio nell'illuminazione, alcun passaggio in penombra limitandosi a proporre fasi di luce e fasi di buio che possono essere comunque facilemente superate grazie all'accensione di una candela.
Il film, invece, gioca forte sulle luci e ci aggiunge inquadrature davvero paurose - ad esempio quella dell'Oni il cui faccione sbuca dalla porta - e pure momenti splatter che non saranno probabilmente memorabili ma ci stanno alla grande. Piace moltissimo pure l'utilizzo della visuale in prima persona durante la fuga finale con il velocissimo cambio delle inquadrature, altra cosa che il videogioco, sempre per la ragione citata, non possedeva. Uwe (metti link), impara come si fa.
Ti scusi in anticipo per la scarsa qualità delle immagine ma questo passa il convento e se non va bene...protestate con l'Oni.
5 - I titoli di coda
Sembrerà pure strano perchè i titoli di coda praticamente nessuno li guarda, il film è bello che finito, andate in pace. Invece in questo caso sembra proprio che l'atmosfera di orrore voglia essere continuata fino alla fine. Inquadrature in penombra del modello utilizzato per l'Oni - che probabilmente non è computer grafica ma proprio modello fisico - che fanno da sfondo all'indicazione degli attori - su cui hai volutamente sorvolato chè davvero c'era gran poco da dire - che hanno preso parte al film. L'effetto che ne deriva non è male davvero.
E' tutto per questa recensione condotta contro il tempo...qualcosa sta bussando alla porta del tuo studio mentre scrivi...aggiornamenti se sarà possibile.
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