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venerdì 21 agosto 2015

Australia: tra canguri e koala



Eccoci alla rubrica meno portata avanti del blog, quella che in breve parla di viaggi e di cose viste, non viste, intraviste, extraviste e tutto quello che ci va vicino. 

Non è che non viaggi, anzi. Il problema è sempre lo stesso: mica sei in giro a divertirti, sei li per lavoro. Il che significa che i tempi sono sempre tirati, che visiti quello che devi visitare che gran poco - a parte qualche eccezione - ha di significativo e intrattenitivo - che manco sai se è un vocabolo della lingua italiana ma rende l'idea - , che quello che ti piacerebbe fare - cioè vedere posti notevoli che col cavolo che vedresti altrimenti - non lo puoi fare. Ma a lamentarsi sono buoni tutti e mica tutti girano il mondo quindi zitti e mosca -no la capitale russa in cui sei peraltro anche stato. 

Stavolta però una mezza giornata te la sei anche ricavata complice il fatto che si trattasse di sabato e che, pure dall'altra parte del mondo, li' non si lavora. 

Con un biglietto di ritorno pronto e un aereo in partenza la sera, un po' di tempo ce l'avevi. E allora via, vediamo un po' che ha di bello da offrire questa ridente cittadina - piccola per i loro standard, solo una milionata e mezza di abitanti ma oh, la popolazione si concentra su poche, il resto è deserto - di Adelaide. 


Prima occhiata: di roba ce ne sarebbe pure. Alla fine non ti sei troppo potuto allontanare dall'hotel dove dovevi recuperare la valigia quindi ecco quello che hai visto facendoti un giro



Da dire che, pur trattandosi della "piccola" Adelaide, decisamente l'atmosfera è molto rilassata. Dimenticarsi le corse affannate per fare gli appuntamenti e poi prendere un mezzo pubblico; dimenticarsi di arrivare sempre con 5 minuti di ritardo perchè sei stato trattenuto; dimenticarsi file spaventose al ristorante. No, no; qui si va ai nostri ritmi, siamo australiani. E c'abbiamo spazio e pure tempo. 

Però la ciliegina sulla torta di mele - che la mangiano anche li, eh - ci voleva. Poco fuori Adelaide, in collina, esiste un parco naturale dove si può ammirare grossomodo tutta la fauna australiana che da quella volta della Pangea e della divisione dei continenti si è un tantino differenziata da quella del resto del mondo. Appena appena. 


Canguri, Koala, Echidna, diavolo della Tasmania - con un'aria da chi non vede l'ora di sbranarti una mano - dingo - praticamente il cane selvatico, in realtà assomiglia, almeno quello che hai visto, ad un lupo fatto e finito - Wombasi - con l'atteggiamento di chi è li per sbaglio ma ci siamo e allora tant'è; e sono persino addomesticabili - cockatoo - uccelli bianchi particolari - e una serie infinita di pappagalli dai colori più sgargianti che in confronto Malgioglio è vestito di nero. E ancora: pellicani - ok, quelli ce li abbiamo anche qui. e il bellissimo simbolo della città: il cigno nero, elegante e bellissimo con tanto di rossetto sulle labbra - davvero: a differenza dei suoi colleghi albini ha una venatura di rosso attorno al becco. 

Da perderci il fiato, davvero. E spazi immensi: parchi naturali dentro le città - o tutt'attorno - colline verdi - eh grazie, era inverno da loro quando sei andato - a perdita d'occhio e canguri di varie dimensioni - dal piccolino di meno di un metro a quello di 2 metri e oltre - che ti passano davanti come se nulla fosse che li' ci sono arrivati prima loro e quindi l'ospite è l'uomo. 

Anche il centro città male non è davvero. Pure se c'è la tendenza a non fare le ore piccole - oh, saranno misti ma son pur sempre di estrazione inglese - già la mattina fare colazione e prendere il più caffè di Adelaide in un chioschetto in centro al dolce suono di un violino suonato da una giovane busker - che altro non è che un'artista di strada e attenti che di solito son bravi per davvero - ti predispone bene. 

E poi...beh, poi hai preso l'aereo e il sogno è finito. Ma mica significa che non si può ripetere.

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