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venerdì 7 agosto 2015

Il Filmone: The Cabin in The Woods, quando non sai cosa aspettarti tra gli alberi



C'è che stavi guardando uno dei Youtuber preferiti e questo se ne salta fuori con le parole "Assomiglia a The Cabin in the Woods, mi raccomando guardatelo quel film". Ok, ti sei detto: se lo dice lui diamoci un'occhiata. 

Ti sei cosi' trovato il film - in maniera assolutamente legale - e te lo sei guardato in lingua italiana e con i sottotitoli con un idioma in qualche lingua strana - presumi tailandese ma non è che in realtà lo distingueresti dal vietnamita - perchè si sa, è sempre un qualcosa in più e a mostro donato non si guarda in bocca. E possibilmente nemmeno in faccia. 

L'allegra produzione di tal Drew Goddard, annata 2012, la puoi tradurre in lingua italica come "Quella casa nel bosco". 

Le regole le sapete già: 5 motivi 5 per guardare - o non farlo - il film. 


1- L'inizio

Che è scontatissimo - più delle svendite dei Cinesi - ma, se paragonato a quello di quell'altra opera suprema - The Demented, chi ha coraggio trova la recensione qui - almeno non è pesante. In sostanza abbiamo sempre gli amici di liceo/università o quel che è che decidono di trascorrersi una bella vacanza in uno chalet nella foresta di un cugino di uno di loro. Prima di arrivare sul luogo, però, si divertono a spararle abbastanza grosse e a mostrarci come il loro livello di stereotipia sia imbattibile chè neanche Dawson Creek dei tempi d'oro. C'è l'atleta che sta assieme alla...ehm...tipa libertina; c'è la santarellina cui gli altri due combinano un appuntamento con altro atleta che però, a differenza del primo, ha avuto modo di allenare anche il cervello; c'è...no, lo vediamo poi che lui merita. 

Ok, tutti insieme appassionatamente in una sorta di camper ci fermiamo per strada giusto per far benzina; troviamo un distributore diroccato che neanche Silent Hill dei tempi peggiori e un tal Mordecai - oh, mica un pirla - che la benzina te la fa pure ma ti accoglie con una simpatia degna di uno a cui è morto il gatto la sera prima. E ti augura tutto il bene del mondo, dicendoti che il carburante ti basta per raggiungere la meta ma per tornare sono poi cavoli tuoi. 

Bon, questo era l'inizio; francamente hai anche visto di peggio. 


2- Il filosofo delle sostanze dubbie

Perchè tutti sono stereotipati ma lui è in assoluto il migliore. No, ammirare


Con un taglio alla James Dean dopo 100 km in moto senza casco e un look degno di Kurt Cobain quando vestiva di seconda mano, ti si presenta in quella maniera, con una sorta di cilum che diventa bicchiere. Fantastico.

Avrà poi modo di sfoggiare tutta la sua filosofia che avrebbe fatto tagliare le vene a Shopenauer mista alla ferrea logica che Hegel gli avrebbe invidiato: il tutto con quel pizzico di "me ne frego di tutto quello che è successo, succede e succederà da qui alla fine del mondo" che lo eleva ad incontrastato protagonista. Ed è pure quello che sopravvive più a lungo: scusate lo spoiler ma di fronte a cotanta epicità ci voleva.


3- Il Cubo

Si perchè questo film è originale come un borsellino di Trussardi comprato a Pechino. E cosi scopri pure che i nostri poveri ragazzi sono imprigionati in una sorta di Cubo - si, proprio il film - ripartito in sezioni - cubiche ovviamente - dove sono contenuti i vari mostri che hanno tutti un'espressione cubica al quadrato. E tanto per non far mancare i riferimenti, mettiamoci pure che il tutto è tranquillamente controllato da un gruppo di persone che si trovano belle tranzolle nella loro stanza dei bottoni e scommettono pure sugli esiti - il che fa molto Rat Race, altro filmone mica male che se ti scappa recensisci pure. Altro? Beh, oh, facciamo che lo chalet riecheggia quattrodiecimila videogames horror, che siamo in una foresta come in The Blair Witch Project e..no, il resto per un altro punto. 



4- Le scene Horror

Proprio sul più bello che ti sei un po' perso e non capisci dove il film voglia andare a parare, ti arrivano tra capo e collo sanguinamenti e sgozzamenti, mostri uno più bello dell'altro - incluso il pagliaccio di IT - e , soprattutto, scene con colori chiari e distinguibili. Si perchè prima qualche scena truce c'era anche stata ma era di notte e la notte in una foresta è più scura di una tinta nera che abbiano cercato di scurire ulteriormente; in sostanza non si vedeva nulla neanche se alzavi al luminosità del televisore al 100% e ci mettevi ventordici lampade al fosforo rafforzato intorno. E allora via: massacriamo tutti i personaggi senza spiegazione alcuna: introduciamo mostri a go go prendendoli da praticamente tutti i film horror finora creati - e che saranno mai creati - e viaggiamo verso il finale. Che lo vediamo tra poco, se vi foste preoccupati. 



5- Il finale

No, non lo spoileri ma tanto basta guardare Jeeg Robot D'acciaio o Devilman, solo che qui finisce male, con un pugno che arriva direttamente da sottoterra e fa saltare per aria l'allegro chalet. Quando sarebbe bastato fare fuori 5 giovani; no, invece facciamo fuori tutta l'umanità che fa più figo. 


Bon, avresti pure finito. Mi scuserebbero ma andresti a recuperare una navicella spaziale che si sa mai che qualcosa spunti da sottoterra senza preavviso per colpa di 5 universitari in vena di far festa.

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