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venerdì 2 ottobre 2015

In Sight: Rokka no Yuusha, un anime pieno di buone idee



Facciamo un passo indietro, diciamo di circa 3 anni. Cosa doveva accadere alla fine del 2012? Aiutino: nessuno di voi che leggete - e forse, ma dico forse, nemmeno tu che scrivi - doveva più essere qui. Per fortuna sembra che i famigerati Maya - no, non l'attrice del grande sogno; loro avevano un incubo - avessero leggermente sbagliato una delle loro profezie. 

Tornano prepotentemente però alla ribalta nella stagione estiva del 2015, grazie ad un produzione dagli occhi a mandorla: stavolta senza minacce di apocalissi. Almeno cosi' sembra. 

Ecco cosi' che tra le miriadi di anime proposti per la stagione calda, ne spicca uno che hai deciso di seguire: Rokka No Yuusha che tradotto in inglese diventa "The Braves of the Six Flowers" e per i non angloparlanti "I coraggiosi dei Sei Fiori". Quel che segue è la descrizione di come un anime, che parte da una light novel proprio nel 2012 e che vanta solo tre tankobon manga di cui l'ultimo pubblicato nel 2014, in misere 12 puntate possa portare alcune ore di sanissimo intrattenimento. 


Perché? Per molteplici ragioni. 

Ti è piaciuto praticamente tutto di questa realizzazione. Sarà pure un fantasy, ma del fantasy comune non ha poi moltissimo. 

In primo luogo le ambientazioni. Piace decisamente la scelta di ambientare il tutto in un mondo Maya- Azteco, cosa non proprio frequente. Palazzi tipici di quella architettura; case di roccia con interni spartani abbellite da arazzi e tappeti dai tipici motivi sud americani; fitte foreste e grandi vallate completano il quadro. Sembra in tutto e per tutto di essere in una zona delle Ande. Il mondo di Rokka è diviso essenzialmente in due parti: una abitata dagli umani - tra cui spicca la città di Piena, capitale dell'omonima monarchia; esiste, tra le altre, anche una speciale forza d'ordine chiamata Divisione del Corno Nero di cui uno dei protagonisti è il capitano - e una dai demoni - comandati dal Dio Demone ma divisi in gruppi che non interagiscono molto tra loro - : le due sono divise dalle Colline Ferrose. Sebbene i rapporti siano decisamente ostili, scopriamo che demoni ed umani possono addirittura dar luce a dei figli: è il caso di un'altra delle protagoniste, Flamie. 



Fortissima la parte relativa alla storia/mitologia/leggenda. Mille anni prima il risvegliato Dio Demone era stato sconfitto e confinato dalla Santa dell'Unico; la stessa, causa il suo potere cosi' grande da divenire pericoloso qualora finisse in mani sbagliate, decise di dividerlo in 6 parti, portatori delle quali sarebbero stati i 6 eroi che avrebbero dovuto combattere il demone alla sua rinascita e la cui appartenenza al gruppo sarebbe stata provata dall'apparizione sul loro corpo del fiore con sei petali. 

Tra gli uomini vi sono poi delle donne che hanno dei poteri particolari chiamate Sante: ciascuna di esse controlla un elemento particolare con un potere che si potrebbe definire magico e comunque tale che esse si possono permettere di non tenere conto della scienza. Gli elementi sono i più vari: sole, nebbia, lame, polvere da sparo, montagna, palude, sangue: un'accozzaglia di concetti non proprio ben definiti e categorizzabili. Tra di loro vi sono in particolare Nashetania - principessa ereditaria di Piena e Santa delle Lame - Chamot - ingenua bambina dotata del potere più forte tra tutti, quello di vomitare dei demoni e servirsene a piacimento - Flamie - figlia di un demone e un'umana e Santa della Polvere da Sparo - Maura - in sostanza capo delle Sante e Santa della Montagna. 

Della scienza è invece un portatore principalmente il protagonista Adlet: autodefinitosi come uomo più forte del mondo, deve tutta la sua forza all'abilità con cui sa servirsi di ritrovati basati su polvere da sparo, composti chimici derivanti da erbe, oltre a esser comunque in grado di maneggiare a dovere le armi.

Come ogni buon fantasy non mancano chiaramente i personaggi caratterizzati perlopiù da abilità fisiche: Goldov - praticamente un formidabile spadaccino a dispetto della sua età di 16 anni - e Hans - una sorta di uomo-gatto con capacità percettive e agilità fuori dal comune. 

La commistione tra magico e scientifico si rivela non solo e non tanto nelle caratteristiche dei personaggi ma anche negli strumenti utilizzati. Sono previste barriere - erette da parte delle Sante con l'utilizzo di particolari formule e oggetti tra cui spade e tavolette con particolari iscrizioni -, lame che si materializzano dal nulla e vengono utilizzate come armi e demoni acquosi che compaiono dalla pancia di Chamot ma anche molto più realistici fucili, spade e lance; vengono inoltre utilizzati degli unguenti per guarire le ferite - niente magie curative per il momento - e semplici bende. 

Piacciono senz'altro i personaggi di cui non parlerai o dovresti fare un trattato; piace ancora di più il fatto che tutti i principali - ovvero i sei eroi - siano ben caratterizzati e che si trovi spazio nel corso delle 12 puntate per dare uno sguardo al passato di ciascuno di loro, per descriverne lo stile di vita precedente alla chiamata da eroe e per manifestarne i fini e i desideri. 


E piace dannatamente la sceneggiatura, basata su una trama cosi semplice - alla fine infatti si tratta soltanto del riunirsi degli eroi presso il punto al confine con il Regno dei Demoni e della individuazione di chi sia il fuori posto, cioè il settimo visto che gli eroi sono solo sei - ma talmente ben sviluppata da lasciarti sempre con il fiato in sospeso. La ricerca del settimo dura ben 11 dei 12 episodi: eppure non stanca davvero, mai che vi sia l'impulso di dire "che dicano chi è questo settimo e vadano avanti che non se ne può più". Con la stessa identica perizia che si richiederebbe ad un telefilm investigativo si procede all'indagine: si mixano però benissimo tutte le altre componenti di cui hai parlato - storia, approfondimento dei personaggi e dei loro fini, relazioni personali, combattimenti - e il colpo da maestro arriva con la rivelazione finale dell'identità del settimo che giunge completamente inaspettata cosi' come i fini delle sue azioni e i suoi poteri che vanno oltre quelli del semplice umano. 

Se non bastasse, arriva pure la ciliegina sulla torta: l'indagine non è finita. Apparirà infatti una nuova santa - del sangue - pure essa munita del simbolo del prescelto: esiste ancora un impostore ma stavolta lo si scoprirà strada facendo mentre si procede verso il paese dei demoni. Altro colpo da maestro notevole: il segno che la componente investigativa che tanto strana e insolita parrebbe calata in questo contesto fantasy non sarà abbandonata. 


Solo un'altra serie fantasy degli ultimi tempi aveva cosi' attirato la tua curiosità: si chiamava Sword Art On Line. Come lei, anche Rokka è trasposizione di una light novel; come lei la prima stagione è stata a dir poco fantastica. Che sia un buon segno?

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